CONTO ALLA ROVESCIA PER FUTURPERA, LA FIERA DIVENTA GLOBALE

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Tutto pronto per la terza edizione di Futurpera in programma nel quartiere fieristico di Ferrara dal 28 al 30 novembre. L’evento arriva alla vigilia dell’inaugurazione di un corridoio logistico Italia-Germania frutto della recente missione della Regione Emilia-Romagna a Francoforte nonché alla vigilia dell’accordo con Abi sulla sospensione delle scadenze bancarie per i pericoltori colpiti da cimice asiatica.

Trend in crescita per lo show trade made in Emilia-Romagna, dedicato alle pere che quest’anno registra un aumento delle superfici espositive del 30% rispetto alla passata edizione mentre i ricavi attesi alla produzione a seguito dell’evento, sono stimati in circa il doppio rispetto ai 200mila di sei anni fa.

“Abbiamo vinto la scommessa – precisa Stefano Calderoni, presidente della Fiera – e quest’anno debuttiamo con un trade show globale e non più solo internazionale dal momento che tra buyer, ospiti stranieri, delegazioni estere e tecnici che interverranno, copriamo tutti e cinque i continenti. Questo perché questo evento verticale si è dimostrato di grandissima utilità per il comparto”.

La filiera quest’anno alza l’asticella dell’allerta non solo per il grave problema della cimice asiatica ma anche in relazione alla questione della maculatura bruna che, insieme, hanno aggravato una congiuntura particolarmente sfavorevole in cui comparto annaspa da ormai da due lustri.

Da sinistra: Andrea Maggi, Gianni Amidei, FIlippo Parisini, Albano BErgami, Simona Caselli e Stefano Calderoni

In dieci anni – ha spiegato Gianni Amidei, presidente dell’Oi Pera – abbiamo perso due terzi della produzione di pere. Da undici milioni di quintali a 3,5 di quest’anno, con un calo dei volumi, rispetto all’anno scorso del 30%. Questo incide sulla redditività dei produttori che porta perdite da 5 a 8 mila euro l’ettaro”.

Si incentra pertanto sia sui problemi di campo che di mercato il programma di convegni che sin dalla prima edizione, rappresenta uno dei punti forti di Futurpera e quest’anno prevede appuntamenti scientifici specifici sulle fitopatologie e sul miglioramento varietale oltre che un convegno sulle prospettive di mercato.

Le due principali aggregazioni del settore, Opera e Origine Group, saranno tra i panelist di questo evento in programma il 29 novembre. I due big della pera ribadiscono che continuano a ‘dialogare’ tra di loro anche al tavolo ortofrutticolo che si riunisce settimanalmente, ma, almeno per il momento, e nonostante il ‘mal comune’, sembra lontana la convergenza auspicata per potere raggiungere il potenziale aggregativo che renderebbe sostenibili le operazioni di export, panacea di ogni redditività auspicata.

Non è un caso che l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli, abbia approfittato della conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è tenuta questa mattina nella sede della Regione Emilia-Romagna, per rinnovare l’importanza di implementare il processo aggregativo.

“C’è bisogno – ha detto – di fare massa critica perché nonostante questo comparto sia uno dei pochi in italia ad avere un’interprofessione, ha un livello aggregativo tra i più bassi del Paese. Le istituzioni dal canto loro stanno facendo la loro parte. Il tema della logistica l’ho trattato personalmente nella missione in Germania appena conclusa, dove con i nostri mercati ortofrutticoli abbiamo aperto un corridoio logistico diretto a Monaco dove la nostra ortofrutta è molto richiesta. Abbiamo, peraltro, il porto di Ravenna che potrebbe rivestire un ruolo importante anche per l’export ortofrutticolo. Dobbiamo colmare un gap dove i nostri concorrenti spagnoli sono avvantaggiati”, ha affermato Caselli.

“Nella legge di bilancio regionale che sarà approvata il 3 dicembre abbiamo previsto 3 milioni di euro per il sostegno finanziario delle aziende fino a 3-5 anni. Altri 2 milioni saranno destinati alla sostituzione delle reti di protezione ma l’investimento principale è sulla lotta alla cimice asiatica con l’inserimento dell’antagonista, la vespa samurai prevista per marzo 2020. E’, infine, atteso per il 27 di questo mese l’accordo Abi per la sospensione di tutte le scadenze bancarie per le aziende colpite dalla cimice asiatica e un analogo provvedimento è previsto su scadenze contributive”.

La filiera delle pere è uno strategico segmento dell’ortofrutta emiliano-romagnola che con quasi 19mila ettari, rappresenta il 73% del potenziale nazionale ed il 30% della produzione europea. E’ di gran lunga il principale polo produttivo italiano. Sulla varietà abate fetel, poi, è anche il primo produttore europeo con il 90% della produzione.

In questo senso, un primo warning sulla situazione problematica del comparto era stato presentato anche dai frutticoltori di Confagricoltura Emilia-Romagna al Mipaaft, prima della crisi di governo, con la richiesta di creare un tavolo interministeriale con i dicasteri di Agricoltura, Sanità, Ambiente e Lavoro per sostenere la frutticoltura della regione. “L’8 agosto – precisa Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna – l’ex ministro Centinaio ci aveva dato il via libera nell’ultimo incontro ma con la caduta del governo si è fermato tutto. Oltre agli interventi sull’emergenza, serve inoltre ragionare su una questione di miglioramento varietale utilizzando, ad esempio, la genomica che non deve essere più un tabù”.

All’incontro di presentazione erano presenti, oltre a Calderoni, Caselli e Amidei, anche Albano Bergami, vice presidente dell’Oi Pera, Filippo Parisini, amministratore delegato e presidente di Ferrara Fiere e Congressi e Andrea Maggi, assessore allo Sport, Lavori Pubblici, Urbanistica, Edilizia, Rigenerazione Urbana del Comune di Ferrara.

Il Salone è organizzato dalla società Futurpera srl, partecipata da Oi Pera e Ferrara Fiere e Congressi che fa parte del gruppo Bologna Fiere Group. Un connubio importante tra uno dei poli fieristici più importanti della Regione e l’Organizzazione Interprofessionale che unisce i principali produttori di pere. Hanno collaborato all’organizzazione: CSO Italy e la Fondazione F.ll Navarra di Ferrara. È organizzata con il contributo di Comune di Ferrara, Camera di Commercio di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.

Mariangela Latella

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