Gli italiani in bolletta continuano a tagliare sui consumi, comprimendo sempre di più anche le spese alimentari. A gennaio gli acquisti per la tavola sono crollati del 3,9% in quantità, nonostante sia una voce primaria del bilancio familiare. Vuol dire che le famiglie mangiano sempre meno, trovandosi in una condizione di sofferenza tale da ricordare i tempi di guerra.
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando l’Icc di Confcommercio. Oggi due famiglie su tre riescono ad arrivare a fine mese solo con una feroce cura dimagrante al carrello alimentare -spiega la Cia- tanto che in un solo anno è praticamente raddoppiata la quota degli italiani che dichiarano di non potersi più permettere di mangiare carne o pesce ogni due giorni, passando dal 6,7% del 2011 al 12,3% del 2012.
Ma la gravità della situazione è ancora più evidente se si guarda all’andamento degli acquisti alimentari nell’ultimo quinquennio: dal 2008 a oggi, cioè da quando è iniziata la crisi -sottolinea la Cia- le famiglie italiane hanno ridotto il budget a disposizione per la spesa alimentare di oltre 12 miliardi di euro, al netto della dinamica dei prezzi. Ora è chiaro che se non si uscirà da questa fase di perenne emergenza, l’economia italiana è destinata a non riprendersi. Bisogna far ripartire i consumi -conclude la Cia- e per questo occorre prendere subito provvedimenti seri a sostegno delle famiglie, cominciando dalla riduzione degli oneri fiscali.