CONSORZIO IGP UVA ITALIA CANICATTÌ A RISCHIO CHIUSURA. “MANCA SOSTEGNO”

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Il consorzio Igp uva Italia Canicattì rischia di chiudere per mancanza di sostegno da parte dei 24 Comuni delle province di Agrigento e Caltanisetta che ne fanno parte. L’allarme a distanza di sei mesi dal precedente è stato lanciato nuovamente da Antonio Di Grigoli (nella foto), attuale Presidente del consorzio.

“Ad oggi – dice Di Grigoli – nessuno dei Comuni che hanno aderito al consorzio ad eccezione di Canicattì, comprese le province regionali di Agrigento e Caltanissetta che ne fanno parte hanno contribuito a sostenere questo importante strumento di sviluppo per l’uva Italia. A chiusura d’anno, è stato molto difficile far quadrare i bilanci e nessun ente ha sino ad oggi versato un solo euro per permettere al nostro consorzio di programmare tutte quelle iniziative necessarie per il rilancio del settore dell’uva fortemente in crisi. Se – conclude Di Grigoli – non riceveremo gli aiuti che gli enti ci hanno promesso saremo costretti a smobilitare e perdere in questo modo un importante punto di riferimento per i produttori di uva Italia delle province di Agrigento e Caltanissetta”.

Attualmente sono oltre 200 gli imprenditori e i produttori del settore dell’uva che hanno aderito al consorzio sparsi tra le due province per un totale di 1000 ettari di coltura a uva da tavola. Il consorzio annovera tra i soci il Comune di Canicattì ed altri 23 enti che si trovano nel bacino dell’uva Italia che comprende le province di Agrigento e Caltanissetta. mentre l’organo di controllo è il “Corisia” di cui fanno parte l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, l’Università agli studi di Palermo e l’Asca, Agenzia per la sicurezza e il controllo alimentare. Questa Agenzia, infatti, esamina i prodotti e appone un marchio di sicurezza, passaggio che mira a favorire l’ingresso dei prodotti siciliani sui mercati internazionali. Sono notevoli i vantaggi che i prodotti traggono dall’istituzione del marchio Igp. Da sempre l’indicazione geografica protetta ha rappresentato un importante “attivatore” di sviluppo socioeconomico per le aree rurali di origine. Con l’istituzione dell’Indicazione Geografica Protetta, si intende tutelare l’Uva Italia di Canicattì da fenomeni imitativi oltre che fornire uno strumento di riconoscimento dell’origine produttiva ai consumatori.

Il marchio Igp rappresenta quindi, prima di tutto, uno strumento di tutela. In questi anni, l’obiettivo del consorzio voluto fortemente dalla ex commissione straordinaria che ha guidato la città durante il periodo di scioglimento dell’ente per infiltrazioni di tipo mafioso. (fonte: Canicattìweb)

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