Quattro sono i pilastri strategici dei Mercati agroalimentari all’ingrosso, secondo quanto emerso dalla sessione d’apertura della quarantesima Conferenza WUWM (World Union of Wholesale Markets), l’Unione Mondiale dei Mercati all’Ingrosso, tenutasi stamattina al Palacongressi di Rimini.
I pilastri strategici e l’unione tra business e community
Quattro sono i “pilastri strategici” indicati da Luca Lanini (nella foto di apertura sinistra), direttore operativo di CibusSalus, società di consulenza sui temi di cibo, salute e alimentazione, e Paolo Merci (nella foto di apertura, a destra), direttore generale di Veronamercati e vicepresidente di Italmercati. Ognuno di essi rappresenta una sfida fondamentale per il presente e il futuro dei Mercati.
Primo, l’innovazione, i cui sforzi devono essere proiettati verso digitalizzazione, catena del freddo, sostenibilità e cooperazione tra mercati. Secondo, la logistica: “Mercati all’ingrosso come veri e propri poli logistici fondamentali per le cosiddette ‘last-mile policies’, anello finale della catena di distribuzione”, secondo Lanini. Terzo, la lotta allo spreco alimentare: mercati come hub che garantiscano ‘flussi di solidarietà’, facilitando gli scambi tra domanda e offerta di cibo che altrimenti verrebbe sprecato. Ultimo, ma non per importanza, le politiche alimentari: il direttore di CibusSalus afferma che “i Mercati devono lavorare insieme alle pubbliche amministrazioni locali e nazionali affinché queste dedichino tempo e risorse allo sviluppo di politiche che mettano al centro il consumo di ortofrutta quale fonte di benessere e salute”.
Paolo Merci si è concentrato sulla missiondei Mercati, sia a livello di singolo Mercato sia a livello di rete, che è quella di creare valore attraverso un’unione tra il ‘business’, come tradizionale attività di compravendita, e la ‘community”, con attività che escono dagli affari in senso stretto per affacciarsi all’educazione alimentare, alla partnership con realtà ad indirizzo ‘sociale’, fino alle collaborazioni con chi si occupa di sport.
Il vicepresidente di Italmercati ha poi dichiarato che tra gli obiettivi dei Mercati c’è quello di essere “più rappresentativi”, mediante una collaborazione con le istituzioni regionali, nazionali ed europee, nell’ottica di un miglioramento della PAC, e di adottare strategie congiunte col MASAF e con ISMEA.
Da Bangkok a Rimini, una scommessa vinta
A fare gli onori di casa, alcuni interventi prima, era stato Giovanni Indino, presidente del CAAR – Centro Agro Alimentare Riminese, organizzatore dell’evento insieme alla rete nazionale Italmercati e alla rete regionale Emilia-Romagna Mercati.
“Realizzare il WUWM a Rimini – ha affermato – è stata una scommessa vinta. Ci abbiamo creduto tanto e ora siamo qui ad ospitare esponenti di aziende di primaria importanza di 5 continenti e 40 Paesi, che rappresentano i Mercati agroalimentari del mondo intero”. Il presidente del CAAR, in realtà, non si è dichiarato stupito del risultato raggiunto: “Da anni Rimini non è più solo una delle capitali europee del turismo balneare, ma è anche un importante polo agroalimentare e sede di convegnistica internazionale”.
Indino ha ringraziato il presidente del WUWM Stéphane Layani, “che ha puntato sull’edizione italiana”, il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini, i patrocinanti dell’iniziativa Ministero italiano dell’Agricoltura e Regione Emilia-Romagna, i partner dell’evento, cioè la Camera di Commercio della Romagna e l’ente di informazione turistica Visit Romagna, e infine la segreteria organizzativa Adria Congrex per il suo “lavoro incessante”. Un ringraziamento speciale è andato al Comune di Rimini e al suo sindaco, Jamil Sadegholvaad: “Jamil mi ha accompagnato in varie edizioni del WUWM, nelle quali anno dopo anno ci siamo addentrati sempre più fino ad arrivare ad oggi”.
Il sindaco di Rimini ha fatto eco alle considerazioni di Giovanni Indino: “Passare da Abu Dabu e Bangkok a Rimini è un bel passo, ma noi siamo abituati ad accogliere stakeholders di tutto il mondo”.
Un finanziamento europeo di 270 milioni di euro ai mercati
Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, e da tempo figura rappresentativa del mondo dei Mercati a livello internazionale, ha sottolineato come recentemente si sia riusciti a fare convogliare sui Mercati agroalimentari italiani considerevoli fondi del PNRR: una prima tranche da 150 milioni di euro e poi altre, fino ad arrivare ad una quota complessiva di 270 milioni di euro. Un risultato sorprendente, da sfruttare al meglio, “specialmente in azioni volte di miglioramento di infrastrutture, capacità logistica e digitalizzazione”, secondo le parole del presidente, che ha concluso precisando che “Chi opera all’interno dei Mercati deve riconoscersi in Italmercati, nella nostra esperienza, nella nostra voce. L’unico modo che abbiamo per crescere è fare sistema”.
Sono seguiti gli interventi di Stéphane Layani, presidente del WUWM, che ha chiesto di rispettare un minuto di silenzio per le vittime della tragedia dell’alluvione che ha messo in ginocchio la comunità valenzana, e il video messaggio del direttore generale della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Qu Dongyu, che ha concentrato la sua attenzione sulla disuguaglianza nella distribuzione delle risorse, sul fatto che il 29% della popolazione mondiale soffra la fame o abbia difficoltà di approvvigionamento alimentare, sugli sprechi che ogni giorno vengono compiuti e su come i mercati agroalimentari possono fare la loro parte per combattere questi flagelli.
Il Good Deal tra operatori dei mercati ed enti gestori
Ha concluso la sessione di apertura Valentino di Pisa, presidente di Fedagromercati-Confcommercio, che, in linea con quanto già tracciato da altri interventi, ha affermato che oggi l’approccio dei Mercati deve ampliarsi rispetto alle logiche tradizionali legate alla vendita, per abbracciare nuovi trend connessi alla logistica e al servizio: “Dobbiamo trasformare i Mercati in piattaforme logistiche green, digitalizzate e intelligenti”.
Di Pisa ha speso poi alcune parole sullo spinoso tema del passaggio dell’orario dei mercati da notturno a diurno, che, tra gli altri benefici, favorirebbe il ricambio generazionale.
Infine, ha parlato dell’importanza di incrementare la coesione tra gli operatori dei Mercati e gli enti gestori: “Ringrazio Pallottini, che lavora con me per rafforzare questo ‘good deal’”, ha dichiarato.
Ida Cenni