Tra i tanti eventi nella seconda giornata, la Repubblica Democratica del Congo ha presentato le opportunità di partnership per le imprese italiane che desiderano investire nello stato africano. Questo il filo conduttore dell’evento ospitato nella seconda giornata di Macfrut al Rimini Expo Centre. L’occasione è stata la presentazione del Programma di Trasformazione Agricola (ATP) del Paese, alla presenza di Renzo Piraccini, Presidente Macfrut e dell’Ambasciatore Mauro Battocchi, Direttore Generale per la promozione del sistema Paese presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Ad illustrare il Programma di Trasformazione Agricola sono stati Philippe Ngwala Malemba, coordinatore nazionale di Fonds Social, ente attuatore del Piano, e l’agronomo Alphonse Roger Ntoto. La Repubblica Democratica del Congo presenta un potenziale molto elevato e vuole lanciare opportunità di partnership per le imprese italiane che desiderino investire nello stato africano.
“Questo appuntamento fieristico – ha dichiarato Piraccini – rappresenta un format molto particolare, che affianca all’opportunità di collaborazione con aziende italiane ed europee, che siamo lieti di offrire qui nella cornice di Macfrut, anche un’occasione di conoscenza”. Tante le opportunità per le imprese estere che vogliono investire nella Repubblica del Congo che ha messo in atto un progetto di modernizzazione attraverso il Programma di Trasformazione Agricola, un approccio di investimento che mira ad aumentare la produttività degli agricoltori.
L’ATP è scaturito dal Patto Nazionale per l’Alimentazione e l’Agricoltura nella Repubblica Democratica del Congo e rientra – come ha spiegato agli intervenuti Philippe Ngwala Malemba – nell’iniziativa Presidenziale che consacra la ‘rivincita del suolo sul sottosuolo’ come nuovo paradigma di resilienza e sviluppo economico nazionale. “Vogliamo far conoscere il nostro Piano e creare partenariati vantaggiosi per entrambi i Paesi. La Repubblica Democratica del Congo ha 80 milioni di ettari di terreni arabili. Il Programma mira ad aumentare la produttività degli agricoltori attraverso un accesso sicuro ai fattori di produzione e ai servizi agricoli essenziali e a garantire la connettività dei bacini di produzione ai centri e ai mercati di trasformazione agroindustriale attraverso un miglioramento dell’offerta mirata di infrastrutture”.
Per gli stati esteri ci sono opportunità di investimento nelle catene del valore. A tal proposito l’Ambasciatore Mauro Battocchi, Direttore Generale per la promozione del Sistema Paese presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha dichiarato: “Confermiamo la nostra disponibilità a sviluppare progetti con l’Africa, testimoniati dal grande sforzo che la Farnesina sta portando avanti in questo senso, una grande azione che possiamo definire di sistema. L’Africa può contare sull’interesse del Governo italiano a sviluppare partenariati commerciali”.
Lo sviluppo della ricerca a livello africano è esteso anche alla pesca e all’acquacoltura: è presente una fitta rete idrografica ricca di risorse ittiche e un’ampia varietà di ecosistemi con elevata biodiversità. La filiera orticola rappresenta poi un grande potenziale per la sostituzione delle importazioni. Nella Repubblica del Congo, per esempio, lo sviluppo del mercato internazionale della manioca va a beneficio dei grandi allevamenti di bestiame e si paventa la possibilità di sostituire il grano con la manioca per la panificazione, che rappresenterebbe anche la risposta alla crisi Ucraina-Russia.
I progetti della Repubblica del Congo prevedono inoltre di migliorare il clima degli investimenti e la politica commerciale, riorganizzando i settori target e la loro supervisione. Obiettivo del governo è ridurre del 60% il valore delle importazioni entro cinque anni, stimato in quasi 6,5 miliardi di dollari l’anno.
Sono in fase di preparazione due progetti per migliorare la governance settoriale e la qualità della forza lavoro e dell’imprenditorialità e per ridurre l’incidenza dell’insicurezza alimentare e delle importazioni alimentari nella Repubblica Democratica del Congo.
I progetti della Repubblica del Congo prevedono poi di migliorare il clima degli investimenti e la politica commerciale, riorganizzando i settori target e la loro supervisione. Obiettivo del governo è ridurre del 60% la fattura delle importazioni, stimata in quasi 6,5 miliardi di dollari l’anno entro cinque anni.
Sono in fase di preparazione due progetti per migliorare la governance settoriale e la qualità della forza lavoro e dell’imprenditorialità e per ridurre l’incidenza dell’insicurezza alimentare e delle importazioni alimentari nella Repubblica Democratica del Congo.