CONCLUSE CON SUCCESSO LE SPEDIZIONI DI KIWI ITALIANO IN COREA

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Concluse  con successo tutte le spedizioni di kiwi italiano programmate verso la Corea del Sud. Sono partiti dai porti  di Venezia, Ravenna, Genova e Livorno 22 container  di kiwi giallo e verde destinati al porto coreano di Busan nell’Oceano Pacifico. “Un grande risultato", lo definisce Simona Rubbi responsabile Cso del coordinamento per l’apertura di nuovi mercati.

"Non solo perché siamo riusciti a portare a termine un percorso complesso iniziato nel 2008, ma anche e soprattutto perché c’è stata una grande collaborazione tra aziende concorrenti che si sono impegnate e coordinate tra loro in un clima di supporto reciproco".
 

"Per centrare l’obiettivo – continua Rubbi –  abbiamo svolto un importante lavoro di coordinamento tra le istituzioni e le strutture coinvolte; il CSO ha ricevuto dal Mipaaf  il ruolo  tecnico e di supporto operativo  e, in questi giorni, ha mantenuto un costante contatto con l’Ambasciata italiana a Seul, che si è particolarmente impegnata per la buona riuscita delle spedizioni. Da sottolineare anche il prezioso lavoro svolto dai servizi Fitosanitari della Regione Emilia Romagna e della Regione Veneto: hanno seguito e controllato in stretta sinergia con i due ispettori coreani  tutte le fasi della partenza. I due ispettori coreani durante questo periodo di permanenza hanno espresso particolare apprezzamento per la qualità del nostro prodotto e le buone condizioni degli stabilimenti”.

Le aziende pioniere italiane che per prime hanno affrontato l’apertura del mercato coreano sono dieci: Compagnia Italiana della Frutta, Agrintesa, Consorzio Frutteto, Salvi/Unacoa, Orogel Fresco, Terremerse, GranFrutta Zani, Frutta C2, Spreafico e Ceradini B&C, che si sono raggruppate quasi tutte in due Consorzi volti a favorire e facilitare la penetrazione del prodotti italiani sui mercati globali: Compagnia Italiana della Frutta e Consorzio Kiwifruit of Italy. 

Tutta la produzione coreana, pari a 12/13.000 tonnellate, viene destinata al mercato interno, che sostanzialmente sembra stabile negli anni più recenti su 42/44.000 tonnellate di volume.

La Corea del Sud è un Paese importatore: dal 2008 al 2010 le importazioni di kiwi sono costantemente rimaste attorno alle 28.000 tonnellate, sfiorando nella stagione 2011 le 30.000 tonnellate; per la stagione in corso si prevede una lieve riduzione (poco meno di 29.000 tonnellate).

Le importazioni riguardano quasi esclusivamente prodotto proveniente dall’Emisfero Sud, in primis dalla Nuova Zelanda (25.500 tonnellate nel 2011), a cui segue a distanza il Cile, con circa 4.000 tonnellate. Dall’emisfero nord arriva prodotto dagli USA, con una quota piuttosto marginale. Considerato che la produzione interna non riesce sostanzialmente a soddisfare la domanda interna, la Corea del Sud potrebbe rivelarsi un mercato interessante per il nostro prodotto, anche in funzione del progressivo abbassamento delle aliquote dei dazi doganali. Già quest’anno, grazie all’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio, sono scesi di 10 punti percentuali. 

 

Nella foto: da sinistra, Kim Min Kyoung (ispettore coreano), Simona Rubbi (CSO) e Park Soohyun (ispettore coreano).

 

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