COMMERCIO MONDIALE DI ORTOFRUTTA: IL PERÙ PUNTA IN ALTO

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Nel 2016 le esportazioni verso l’Europa hanno superato i 5,493 miliardi di dollari“, ha dichiarato al Corriere Ortofrutticolo Josè Quiñones Baltodano (nella foto), vicedirettore per la promozione internazionale di Promperù, a conclusione di Anuga, la manifestazione fieristica B2B più importante del mondo nel food. L’evento, a cui hanno preso parte ben 51 aziende peruviane all’interno dello stand collettivo organizzato dalla Commissione per la Promozione delle Esportazioni e del Turismo Promperù, ha riconosciuto il brand ‘Perù’ quale sinonimo di alta qualità. Un ottimo risultato, raggiunto su un palcoscenico tanto prestigioso come quello europeo.

“Sebbene negli ultimi anni si sia evidenziata una tendenziale contrazione degli scambi commerciali a livello globale – ha precisato Josè Quiñones Baltodano – i traffici da e per l’UE si sono mantenuti sempre molto dinamici, con un valore intorno agli 11 miliardi di dollari all’anno. Tra le principali destinazioni si annoverano Germania, Spagna, Francia, Belgio e Regno Unito”.

L’importanza del Vecchio Continente per l’economia peruviana è indiscutibile; se poi si considera che l’agroalimentare è ad oggi il motore dello sviluppo del Paese andino, con una quota pari al 15,3% delle esportazioni totali, “è chiaro il significato che ha per noi partecipare a questa manifestazione, organizzata proprio nel cuore dell’Europa e rivolta a tutti i professionisti del settore”, ha spiegato Quiñones.

I numeri sono davvero interessanti e le ambizioni altrettanto. Lo scorso anno le spedizioni dei soli prodotti agricoli verso l’Unione Europea sono aumentate dell’11%, per un valore di 1,658 miliardi di dollari. Dal 2012 al 2016 l’intero comparto delle cosiddette ‘agro-esportazioni’ è passato da 4,154 miliardi a 5,529 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo pari al 7,4%.

In riferimento a frutta e verdura, di cui il Perù vanta il più alto livello di biodiversità al mondo, nel periodo in esame gli invii verso l’UE sono aumentati del 16% all’anno, fino a superare nel 20162,681 miliardi di dollari. Risultati positivi, raggiunti grazie ai tanti traguardi ottenuti nelle singole categorie di prodotto: il Perù è al primo posto nel mondo in fatto di export di asparagi con il 36,2% del mercato; al quinto per il commercio di uva da tavola con l’8,9% dei traffici; e al terzo posto per avocado e mango con circa il 9% del mercato.

Inoltre, significative per il settore la produzione e l’esportazione di banane bio, melagrane, quinoa, maca e mirtilli. Rispetto a questi ultimi l’incremento dei volumi raccolti è stata talmente rapida da portare in pochi anni il Paese al settimo posto nella lista dei primi esportatori al mondo (terzo in America Latina), con il 5,2% del mercato.

“Sono dati tali da permetterci di puntare davvero in alto – ha confessato Quiñones -. Nei prossimi cinque anni l’obiettivo è superare i 21,8 miliardi di dollari di export; in particolare per il comparto agricolo si spera di raggiungere i 10 miliardi di dollari grazie ad una politica di forte apertura commerciale. Proprio per questo – conclude il manager di Promperù – si sta concretamente pensando all’apertura di nuovi uffici in Australia, Argentina e Hong Kong”.

L’ANUGA è stata infine l’occasione per promuovere il marchio ‘Super Foods Peru’ (peru.info/es-pe/superfoods), lanciato nel febbraio di quest’anno con lo scopo di far conoscere oltre i confini nazionali le caratteristiche organolettiche e nutraceutiche di alcuni prodotti tipici del territorio. Si tratta di una gamma ampia e completa di frutta, verdura, tuberi, radici, grani antichi ed erbe, suddivisa in diverse categorie per meglio ‘arrivare’ al consumatore straniero, talvolta meno avvezzo a certe tipologie di alimenti.

Chiara Brandi

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