COLDIRETTI CONTRO TUTTI: LA GUERRA TRA CENTRALI COOP PARTE DAL TRENTINO

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Dopo il via libera dell’ex ministro Passera, la quarta centrale cooperativa (Ue.Coop) espressione di Coldiretti incassa anche l’apprezzamento del nuovo governo. Alla prima assemblea romana di Ue.Coop il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari, elogia l’iniziativa (“un disegno ambizioso e moderno”).

Vicari annuncia inoltre un “tavolo permanente sull’impresa cooperativa per lavorare insieme su obiettivi e soluzioni”. Ci viene un dubbio: ma non c’era già un tavolo sulla cooperazione al ministero? E se non c’era, e viene istituito ora, è un altro punto a favore della nuova centrale cooperativa che, calandosi sul territorio, sta provocando sconquassi e bracci di ferro.

Ad esempio in Trentino, culla della cooperazione bianca, dove la strategia associativa di Ue.Coop basata sulla doppia tessera (libertà di iscrizione per le imprese sia a Ue.Coop sia a Confcooperative) ha provocato un acceso scambio di accuse tra il presidente di Federcoop, Diego Schelfi, e il numero uno di Coldiretti Gabriele Calliari. Schelfi avrebbe minacciato l’espulsione per quelle imprese che aderiscono a Ue.Coop sostenendo che la legge regionale non ammette l’adesione a due centrali cooperative. Circostanza contestata da Calliari che sostiene che anche Federcoop trentina è iscritta a Roma sia a Confcooperative che a Legacoop, circostanza contestata da Schelfi.

Diatribe locali a parte, quanto da noi scritto in un precedente commento si sta rivelando esatto. L’irruzione di Coldiretti con una propria centrale nel mondo cooperativo e la conseguente campagna acquisti lanciata su tutte le imprese dove i soci Coldiretti sono in maggioranza riapre una guerra che vede uno (Coldiretti) contro tutti (Aci, cioè il coordinamento tra Confcooperative, Legacoop e Agci). Una guerra dagli esiti imprevedibili in particolare in agricoltura e in specifico nell’ortofrutta dove malumore e contestazioni della base sociale verso i risultati di gestione delle imprese cooperative sono all’ordine del giorno. E la concorrenza di Ue.Coop, sostenuta dal massiccio fuoco di sbarramento mediatico di cui dispone Coldiretti, potrebbe diventare una insidia davvero importante, quando ad esempio sullo stesso territorio una impresa di Ue.Coop potesse far valere risultati gestionali migliori e prezzi di liquidazione più vantaggiosi per i soci di una impresa aderente a Fedagri o Legacoop. Come dire: “E’ la concorrenza , bellezza”.

Lorenzo Frassoldati

direttore del Corriere Ortofrutticolo

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