CLIMA, VIA LIBERA AL DECRETO LEGGE PER LA TUTELA DI CHI LAVORA NEI CAMPI

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Dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera al decreto legge per la tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica. Il provvedimento ampia la possibilità di accedere alla cassa integrazione per l’edilizia e l’agricoltura, ovvero i settori più esposti. E consente di chiedere la CIG ad ore per i lavoratori edili e agricoli, escludendola dal conteggio previsto, nei casi in cui avvengano eventi che non dipendono da loro e non sono evitabili.

La misura, messa in atto dalla ministra per il Lavoro, Marina Calderone, per il momento è prevista fino a fine anno, ma ci sarebbe l’intenzione di renderla permanente con la prossima manovra di Bilancio. I lavoratori stagionali nei campi restano, però, esclusi dal decreto. Aspetto su cui non concordano i sindacati.

Per Coldiretti “è apprezzabile l’impegno ad affrontare tempestivamente la necessità di garantire condizioni di lavoro compatibili con le alte temperature”.

L’estensione della CISOA – secondo la Coldiretti – è un elemento positivo che va accompagnato da interventi per continuare la produzione nelle campagne per garantire le forniture alimentari alla popolazione, salvare i raccolti di prodotti deperibili, combattere il caro prezzi e tutelare la salute dei lavoratori. Si stima che per effettuare le operazioni agronomiche in campagna siano occupate in questo periodo secondo la Coldiretti quasi mezzo milione di persone dalla raccolta della frutta a quella della verdura mentre c’è la vendemmia alle porte.

Per garantire la sicurezza dei lavoratori – continua la Coldiretti – vanno sostenuti gli accordi tra le parti sociali per adottare strategie ad-hoc, dall’utilizzo dei dispositivi di protezione allo stop alla raccolta nelle ore più calde fino al lavoro notturno. Una esperienza – conclude Coldiretti – adottata in molte realtà dove allo scopo di contenere il rischio del colpo di calore il datore di lavoro può prevedere, in deroga al contratto collettivo, una diversa distribuzione dell’orario di lavoro giornaliero anticipando (prima delle ore 6:00) e posticipando (dopo le ore 22:00) l’inizio ed il termine della prestazione lavorativa considerando l’intero orario come ordinario.

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