CLEMENTINE, ELEUTERI: “SERVE ADEGUARSI AI MUTAMENTI CLIMATICI. INNOVAZIONE VARIETALE IMPRESCINDIBILE”

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di Emanuele Zanini

Partenza a rilento per le clementine, condizionate, come altre produzioni del periodo, dal clima particolarmente caldo delle ultime settimane. A tracciare il quadro della situazione è Marco Eleuteri (nella foto), presidente di Op Armonia di Battipaglia (Salerno).

“Siamo partiti con la varietà extra precoce Orogròs, che solitamente matura a inizio ottobre. Tuttavia il clima caldo – che si è protratto nell’ultimo mese – non ha consentito una regolare maturazione e soprattutto ha faticato ad assumere la tipica colorazione arancione della buccia, rimanendo verdi più a lungo. In questo modo le varietà precoci perdono quella che è la loro caratteristica principale”, spiega l’imprenditore marchigiano a capo dell’organizzazione di produttori campana, con soci anche in altre regioni del Mezzogiorno tra cui la Calabria, terra particolarmente vocata per la produzione di clementine.

“Dopo un lungo periodo di siccità e di caldo, negli ultimi giorni sull’arco jonico è caduta la prima pioggia significativa del periodo con un momentaneo abbassamento delle temperature. Ma le previsioni parlano ancora di temperature miti per il periodo”.

Il rischio è un accavallamento produttivo

A questo punto, tra fine ottobre e inizio novembre il rischio di un accavallamento produttivo tra le diverse varietà è alto. “Nelle prossime settimane arriveranno sul mercato le varietà Caffin e Spinoso, che soffrono quando l’estate si protrae. Quest’anno potrebbero maturare più tardi e quindi essere penalizzate nella sovrapposizione produttiva con la tipologia più richiesta di clementina, la Comune. Il tempo per recuperare il tempo perduto c’è ancora ma dipenderà anche dal clima”, sostiene Eleuteri. “Ma con le condizioni climatiche registrate nell’ultimo periodo anche la stessa Comune ha un calendario accorciato. Dieci, quindi anni fa la si poteva trovare anche fino a gennaio. Quest’anno, se il tempo si continua così, potremmo arrivare a Natale, ma non oltre”.

Perrina

“Innovazione varietale imprescidibile”. Il caso di Perrina

Per Eleuteri la via maestra è innovare: “Le aziende devono adeguarsi alle mutate condizioni climatiche e introdurre varietà nuove che consentano di contrastare o limitare gli effetti negativi del clima”. L’Op Armonia in tal senso ha investito su Perrina, clementina tardiva nata da una mutazione della Comune, che consente di allungare la campagna con un raccolto che andrà dal 20 dicembre fino a fine gennaio, con una successiva possibile frigoconservazione fino a fine febbraio. “Quest’anno iniziamo l’ultima fase sperimentale prima del lancio commerciale vero e proprio, ma già ora abbiamo una prima produzione significativa con 10mila piante in coltivazione su 20 ettari. Lasceremo in parte i frutti sulla pianta il più possibile per capire fino a che periodo si potrà effettuare la raccolta. Il nostro obiettivo è di incrementare e aggiungere altri 25 ettari”, spiega Eleuteri, che poi torna a parlare di ciò che deve fare il comparto per recuperare il tempo perduto.

“All’estero l’innovazione corre, l’Italia si deve adeguare”

“All’estero l’innovazione corre. In Spagna le aziende lavorano alla ricerca di nuove varietà. Il trend ormai imporrà anche alle imprese italiane di adeguarsi affrontando precise scelte sul fronte dell’innovazione varietale, ormai fattore imprescindibile per rimanere competitivi sui mercati. Se ciò non avverrà il divario con i competitors internazionali aumenterà, con il rischio peraltro di offrire prodotti poco interessanti e non appetibili”.

emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it

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