CLEMENTINE, GALLO: “PAGA SOLO L’INNOVAZIONE VERA E NON QUELLA AFFRETTATA”

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di Ida Cenni

A chiusura della campagna clementine e all’inizio della raccolta di Hernandine e Tang GoldNatalino Gallo (nella foto), presidente dell’OP Agricor di Corigliano-Rossano (Cosenza) e patron del marchio Premium ‘Gallo’, commenta al Corriere Ortofrutticolo la proliferazione varietale in atto non solo negli agrumi ma in generale nell’ortofrutta suggerendo scelte oculate che evitino di immettere sul mercato cloni varietali che non rappresentano novità significative e talvolta addirittura difettano di gusto e personalità.

– Sui social l’abbiamo vista critico riguardo alla proliferazione di nuove varietà di agrumi che creano confusione nel mercato.

“Sono convinto che lo sviluppo di nuove varietà sia fondamentale, ma deve seguire ad uno studio rigoroso, ad una valutazione coscienziosa e imprescindibile da tempi lunghi. La variabile del tempo in agricoltura è cruciale, non si può avere fretta. Non mi stancherò mai di ripeterlo, le nuove varietà vanno sviluppate e consolidate solo dopo ricerche accurate e nei tempi necessari. Purtroppo si assiste, in taluni casi, ad una immissione sul mercato di nuove varietà solo per rispondere a necessità economiche, per fare cassa, e non per fare una innovazione vera. Le chiamo “varietà saponetta” perché mancano di gusto, sapore, personalità”.

– Cosa si potrebbe fare per migliore questa situazione?

“C’è un criterio fondamentale: una nuova varietà va immessa sul mercato solo e soltanto se presenta caratteristiche qualitative migliori di quelle pre-esistenti. Non dobbiamo rischiare che il consumatore si abitui a frutti poco gustosi, di scarsa qualità, per questo è necessario interrompere questo circolo vizioso il prima possibile. Spetta ai centri di ricerca e ai costitutori agire in questa direzione. Noi produttori possiamo solo fare presente la situazione e, certo, prendere le decisioni che ci competono”.

– Pensa che il Consorzio di tutela delle Clementina di Calabria IGP possa aiutare in questo?

“Oggi, grazie anche al lavoro del Consorzio, abbiamo un quadro agrumicolo chiaro. Dobbiamo prenderlo come punto fermo, puntando allo sviluppo varietale solo quando migliorativo. E diffidare da chi, anche recentemente e solo per business, ha cercato di screditare le nostre clementine, affermando che sono una varietà ormai obsoleta. Le nostre Clementine di Calabria hanno ancora molto da dire e da dare, sono un fiore all’occhiello dell’offerta agrumicola italiana”.

Cosa può dirci della campagna agrumi di Agricor?

“Terminata la campagna clementine, ora è in corso quella dell’Hernandine. I frutti si caratterizzano per ottime qualità organolettiche di gusto, profumazione, consistenza e colore. Fa eccezione il calibro, piccolo a causa delle condizioni climatiche anomale del 2023. Una dimensione figlia di problemi di fioritura. Da inizio maggio a metà giugno ha piovuto sempre: 45 giorni di piogge ininterrotte che hanno fatto marcire più volte i fiori che stavano spuntando. È lo stesso problema che si è avuto con le Clementine, che hanno potuto beneficiare solo della seconda e terza fioritura, perché la prima è andata completamente persa. Condizioni climatiche decisamente anomale sono in corso anche adesso, se pensiamo che in questi giorni qui in Calabria le temperature oscillano tra i 16 e i 21 gradi.
Da alcuni giorni poi è iniziata anche la campagna del Tang Gold. I volumi si prospettano bassi, circa il 30% in meno di un’annata normale, ma la qualità è alta: grado brix molto elevato, succo abbondante, aromi e profumi intensi, colore lucente”.

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