CLARA, LA CIPOLLA DOLCE A “PROVA DI BACIO”: LA SCOMMESSA (VINTA) DI PLAFONI

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Chi l’avrebbe mai detto che le cipolle “sorridono” e fanno ridere. A Strà di Cologna, in provincia di Verona, i bulbi utilizzati in passato per far piangere gli attori sul set sono diventati dolci, non irritanti per gli occhi e perfino “a prova di bacio”.

La cipolla che non fa piangere e che non provoca un alito pesante ha un nome: si chiama Clara e viene seminata, raccolta e lavorata, con una cura quasi maniacale, da una storica azienda del Colognese, la “Plafoni Andrea Unipersonale srl“. Da quattro anni a questa parte Clara ha perfino un suo logo personale: un disegno in cui compare con due occhioni teneri e un sorriso gentile.Ha fatto un lungo viaggio la cipolla dalla buccia paglierina di Andrea Plafoni, cinquantenne che ha raccolto l’eredità di un’azienda familiare partita negli anni Cinquanta dalla commercializzazione di frutta e verdura al dettaglio e all’ingrosso. Clara, infatti, è approdata dal Sud America nelle campagne della Bassa veronese dove, nel 2021, è stata fondata una società agricola proprio con l’intento di svilupparne e valorizzarne il seme. Plafoni e i suoi collaboratori hanno preparato il terreno e hanno iniziato la semina e la raccolta in proprio di Clara, su cinque ettari di superficie agricola nel Comune di Albaredo.

Andrea Plafoni

“Abbiamo selezionato terreni che presentassero caratteristiche specifiche: Clara, infatti, ha bisogno di gesso, carbonato di calcio e poco zolfo, risultando così più ricca d’acqua e più digeribile”, spiega la responsabile commerciale Sara Pandolfo. “Stiamo cercando di concimare i campi senza l’uso di nitrati, vorremmo arrivare nel prossimo futuro ad un ciclo di coltivazione completamente biologico”. La cipolla a prova di bacio viene digerita anche dalle persone che soffrono di reflusso gastroesofageo perché ha una bassa concentrazione di acido piruvico e contiene più acqua. “Personalmente io adoro le cipolle e posso assicurare che Clara è estremamente versatile in cucina, adatta a molte ricette, dalla pasta alle torte salate, o da gustare cruda nelle insalate”, osserva Plafoni. L’imprenditore colognese, che ha alle sue dipendenze 15 adetti (il 90 per cento dei quali donne) si occupa di ricerca e sviluppo. “Riusciamo a garantire la disponibilità della cipolla dolce prodotta qui da noi da fine maggio ai primi di ottobre, ma stiamo studiando per ottenere una varietà a semina primaverile per avere produzione nazionale per tutto l’anno”. La zona di Strà, ai confini fra Cologna e Veronella, è particolarmente vocata alle tipicità agroalimentari. È l’area in cui viene coltivata la verza moretta, ma è anche la località da cui è partito tanti anni fa Giovanni Rana, per lanciare un prodotto tradizionale come i tortellini nel mercato dell’industria alimentare mondiale. “È un imprenditore di cui noi colognesi andiamo fieri”, confida Plafoni. “Rana aveva con mio padre Gianni un ottimo rapporto e sono certo che ami le cipolle proprio come noi. Sarei felice e onorato di fargli assaggiare Clara. Chissà che un giorno possa nascere una collaborazione gastronomica interessante”. Nonostante il core business dell’azienda rimanga la commercializzazione all’ingrosso di cipolle di diverse varietà (bianca, dorata, rossa, borettana e dolce) nel mercato italiano, ma anche nel Nord Europa, con il marchio Clara è iniziato un nuovo modo di intendere l’impresa.”Puntiamo a creare maggiore interesse nel consumatore finale, vogliamo a parlare direttamente con la gente, raccontare quali siano le fasi di lavorazione del prodotto”, chiarisce Sara Pandolfo. Per questo l’azienda sta investendo, oltre che nella coltivazione, anche nei prodotti di trasformazione come la mostarda, i petali sott’olio con radicchio veronese, pomodoro San Marzano e la zucca. L’ultimo prodotto, uscito a gennaio, sono i “chips“, ossia triangolini di mais, riso, ceci e cipolla, adatti anche ai celiaci. Clara sta già riscuotendo successo tra gli addetti ai lavori, tanto da aver ricevuto un riconoscimento al “Veneto food award” dello scorso anno, nella sezione prodotti sott’olio, e da vincere l’ultimo “Merano WineHunter Award”, nell’abbinamento con il pomodoro.

(fonte: L’Arena)

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