Meloni gialli gratis per un valore di circa 5.000 euro in una via di Policoro (Matera) nei giorni scorsi per iniziativa di un produttore amareggiato dal mancamento collocamento della merce sui mercati all’ingrosso. “Avrei dovuto buttarli”, ha dichiarato ad alcuni giornalisti locali incuriositi Giuseppe Stigliani, titolare di un’azienda agricola di Scanzano Jonico, luogo molto famoso in tutta Italia per le sue produzioni ortofrutticole. Ha fermato il suo camion davanti a un bar frequentato. Prima la gente era incredula, poi piano piano si è fatta avanti, ha voluto sapere perché, alla fine ha portato a casa i meloni – maturi e pronti da consumare – ringraziando.
Poco prima, Stigliani aveva ritirato i meloni da un magazzino a cui li aveva conferiti affinché fossero venduti per suo conto sui mercati nazionali o esteri. “Invece – ha spiegato l’agricoltore amareggiato a un blogger locale – il grossista mi ha chiamato e mi ha pregato di ritirare la mia partita di meloni perché non era riuscito a venderli. Allora, invece che gettare sotto terra questo ben di Dio, perché non regalarlo? Ed eccomi a invogliare la gente a venire a ritirare gratis la frutta”.
Stigliani ha perso così 5 tonnellate di meloni. Peima gli era andata male anche con le albicocche, le pesche e le nettarine. Ha precisato: “Molti miei colleghi sono nelle stesse mie condizioni. La crisi di mercato è stata terribile. Da noi si sta ripetendo quel che ho visto in Emilia Romagna una decina di anni fa: taglio di frutteti, abbandono di colture e di terre”.
Si tratta di una piccola storia ma emblematica, soprattutto della situazione nel Sud. I piccoli coltivatori non aggregati non vanno più da nessuna parte. Cinque tonnellate di meloni non hanno peso sul mercato senza non entrano in un meccanismo organizzato di concentrazione dell’offerta.
