Sono 32,4 i milioni di euro del Fondo di solidarietà stanziati per il Veneto in base alla ripartizione tra regioni dei risarcimenti ai frutticoltori che hanno subito danni da cimice asiatica. Lo rende noto Coldiretti Veneto che ricorda anche i dati relativi al quadro regionale: oltre 19mila gli ettari interessati dalle colture oggetto di attacchi dall’ insetto killer con prevalenza di melo, kiwi, pero e pesche, più di mille le aziende colpite in totale e concentrate nella provincia di Verona, Treviso, Padova e Rovigo. A fronte di circa 70 milioni di euro di danni denunciati dagli agricoltori veneti, il Mipaaf ha disposto un indennizzo che coprirà il 47% delle perdite totali.

A tranche i trasferimenti delle somme – informa Coldiretti Veneto – il primo versamento è previsto entro fine anno a seguire gli altri  sottoforma di acconti con il saldo finale da assegnare entro il mese di febbraio 2022: un lasso di tempo lungo rispetto all’anno orribile del 2019 a cui fa riferimento la contabilità ministeriale.  Vanno ricordati, comunque, anche i 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione del Veneto la cui erogazione è vicina considerata l’avvenuta firma del decreto.

In questo periodo – commenta Daniele Salvagno (nella foto), presidente di Coldiretti Veneto – gli imprenditori agricoli hanno messo in campo tutte le strategie possibili per salvare le produzioni: dalle reti antinsetto al controllo biologico con l’introduzione della Vespa samurai. Dal punto di vista scientifico Coldiretti ha promosso un sistema di monitoraggio con un centinaio di postazioni per le rilevazioni territoriali sull’infestazione stagionale. I costi sostenuti non sono irrilevanti: la responsabilità sociale degli imprenditori – spiega Daniele Salvagno – merita attenzione e un riconoscimento economico all’altezza di quanto fatto per arginare la calamità. Il rischio di mettere in ginocchio definitivamente il comparto che soffre già della crisi di mercato è sempre attuale”.