CILIEGIE DI VIGNOLA FALCIDIATE DALLE PIOGGE: “-80% DI VOLUMI, ALMENO 15 MILIONI DI PERDITE. UN DISASTRO”

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“Lavoro nel settore da oltre 40 anni ma un maggio così non l’avevo mai visto”. Walter Monari (nella foto), direttore del Consorzio della Ciliegia di Vignola IGP, è a dir poco sconsolato nel commentare la stagione dell’oro rosso modenese, che tante soddisfazioni produttive e commerciali ha dato negli anni agli operatori.

Quest’anno la situazione è stata invece disastrosa, con le piogge che hanno flagellato le produzioni, spaccando la gran parte dei frutti: “Non è mai successo che a maggio cadessero qualcosa come 500 millimetri di acqua. Altro che primavera, sembrava di essere in autunno, con un tempo da funghi”, commenta Monari.

Per questo la stagione della ciliegia di Vignola è da dimenticare: le perdite variano dal 70 all’80%. Si sono in parte salvate le produzioni coperte, “ma anche qui le continue piogge hanno causato perdite dal 5 al 20%. Un disastro assoluto”. Le perdite economiche sono di almeno 15 milioni di euro, “ma è una stima al ribasso”. Le piogge hanno portato ad una sensibile riduzione del calendario produttivo: “Di solito andiamo avanti fino al 15 luglio. Quest’anno a fine giugno termineremo, anche perché molti produttori, viste le condizioni meteo, hanno deciso di raccogliere il più possibile per evitare ulteriori danni”.

Il bel tempo degli ultimi giorni servirà a ben poco per sollevare un’annata disastrosa, una delle peggiori di sempre.

I produttori sono a terra in un periodo in cui il mercato chiede ciliegie, quando però di merce ce n’è gran poca. Va da sé che i prezzi sono schizzati in alto, con più di qualche mugugno da parte dei consumatori. “Si vedono ciliegie in vendita anche a 12-13 euro al chilo, ma da Vignola si arriva a 6-7 euro. I produttori faticano a coprire i costi”. E ai danni produttivi e commerciali si aggiungono anche quelli d’immagine, con gli acquirenti che faticano a trovare la tipica e ricercatissima ciliegia IGP modenese.

“Avevamo organizzato promozioni, cercato di programmare le vendite. Ma il maltempo ha vanificato tutto”, afferma sconsolato Monari.

L’ideale sarebbe aumentare le superfici coperte, per evitare altri disastri simili. “La volontà degli agricoltori ci sarebbe, ma dopo un’annata così chi ha i soldi per farlo? Al momento fondi che vengano in aiuto in tal senso non ce ne sono”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it

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