CAPCI, Cámara Argentina de Productores de Cerezas Integrados, è ottimista riguardo alla prossima stagione cerasicola nel Paese sudamericano, malgrado i cali di produttività provocati dalla primavera insolitamente fredda.
Aníbal Caminiti, direttore di CAPCI, sottolinea l’alta qualità delle ciliegie. In questa campagna si è registrato in particolare un ritardo della raccolta, di 7-10 giorni rispetto al normale, per via delle condizioni meteorologiche, con minime fluttuazioni della temperatura tra il giorno e la notte.
Secondo Caminiti, se il tempo rimarrà stabile, a piena capacità produttiva, il volume esportabile in questa stagione dovrebbe superare le 6.000 tonnellate.
Alcune zone, a causa delle piogge, hanno subito perdite comprese tra il 30 e il 50%, in particolare le regioni del Rio Negro e del Neuquén. Ma Mendoza e la Patagonia meridionale non sono state interessate e dovrebbero raggiungere la piena produzione.
Per gran parte del 2023, i problemi meteorologici hanno pesato sui produttori sudamericani, principalmente a causa del fenomeno El Niño, che ha portato forti piogge e temperature più elevate. Tuttavia, a detta di Caminiti, grazie agli sforzi dei produttori argentini, le varietà precoci (Nimba, Frisco, Brooks) — le più vulnerabili — non hanno subito grossi danni.
Circa il 50% della produzione di ciliegie argentina rimarrà sul mercato interno, mentre il resto verrà esportato in USA, Europa e Medio Oriente.