Dal 1 settembre 2016 al 14 marzo 2017 il Cile ha esportato oltre 136 mila tonnellate di avocado – principalmente della varietà Hass – in diversi Paesi in tutto il mondo. Sono le ultime stime fornite dall’Associazione dei produttori ed esportatori del Cile (ASOEX) e dal Servizio Agricolo locale (SAG), a cui si aggiunge come l’Unione europea – con più di 84 mila tonnellate ricevute – sia divenuta la destinazione principale, superando addirittura i volumi assorbiti dal mercato interno. “L’Europa ha mostrato una crescita significativa delle importazioni di avocado cileni”, ha sottolineato Juan Enrique Lazo, direttore generale del Comitato cileno dell’avocado, in un’intervista rilasciata al sito web Simfruit.
In particolare, la Germania è stato il Paese che più di ogni altro ha dato impulso a tale crescita passando da 46 tonnellate di prodotto acquistato nella stagione 2015-16 alle 2.800 tonnellate ricevute nella stagione attuale. E i volumi potrebbero crescere ulteriormente: la campagna commerciale, infatti, è ancora in corso e si prolungherà fino al mese di luglio, sovrapponendosi appena con l’inizio della stagione 2017-18. “Quest’anno l’export ha superato ogni previsione, non solo perché i volumi raccolti sono stati superiori alle attese ma anche perché molti quantitativi destinati al mercato interno sono stati dirottati oltremare”.
Un secondo mercato davvero interessante per il futuro dell’avocado made in Chile è rappresentato dalla Cina. Da quando nel 2014 si sono aperte le frontiere gli invii si sono moltiplicati. Durante la campagna di 2015-16, l’export totale verso il colosso asiatico, incluso Hong Kong, aveva superato le 5.400 tonnellate, mentre nella stagione attuale le spedizioni sono già oltre le 11 mila tonnellate. In riferimento alla Cina, tuttavia, Lazo ha riscontrato l’insorgenza di alcuni problemi, che però si dice convinto saranno risolti brillantemente una volta che si conoscerà meglio il mercato e si potranno fare previsioni più precise sulle tendenze della domanda. “Come sempre accade – ha spiegato – c’è stato un po’ di disorientamento iniziale tipico dell’inserimento di nuovi prodotti in nuovi mercati. Ci sono stati momenti in cui il prodotto spedito era in eccesso e altri in cui la qualità non è stata all’altezza delle aspettative. Tutto ciò ha contribuito a mantenere i prezzi bassi, di conseguenza quest’anno la Cina non è stata la nostra migliore destinazione in termini di rendimenti. Ma anche così, rimane un mercato molto interessante”.
Terzo mercato di destinazione – dopo Europa e Cile – sono gli Stati Uniti, con circa 26 mila tons di prodotto assorbito. Proprio rispetto a questo mercato, e in particolare alle attuali tensioni tra Washington e Messico – primo esportatore al mondo di avocado – Lazo ha manifestato qualche preoccupazione. “Tutto ciò che distorce gli equilibri attuali può causare un problema fino a che non se ne ripristina uno nuovo. Ovviamente se un grande fornitore come il Messico si trova costretto a deviare le proprie esportazioni verso altri mercati, come l’Europa, le conseguenze si faranno sentire. Tuttavia credo che gli Stati Uniti non cesseranno definitivamente le importazioni di avocado messicani. Piuttosto ora per noi si apre una nuova opportunità, proprio perché gli importatori nordamericani ci cominciano a guardare con maggiore interesse”.
Chiara Brandi