Tra gennaio e luglio 2024, dal Cile si è esportata frutta per un totale di 6.317 milioni di dollari (+11,5%) e 2,3 milioni di tonnellate (+4,2%), stando ai dati dell’Ufficio di Studi e Politiche Agrarie (Odepa).
La frutta fresca ha rappresentato l’80,6% del totale, per un importo di 4.657 milioni di dollari (+19,4%) e 1,5 milioni di tonnellate (+7,6%). In testa alla classifica figurano le ciliegie — con 2.293 milioni di dollari (+15,9%) e 341.000 tonnellate (+12,7%) — il 91,5% delle quali è stato spedito in Cina.
L’uva fresca ha totalizzato 1.070 milioni di dollari (+16,9%) e 519.000 tonnellate (+4,9%), il 61,4% delle quali destinate agli Stati Uniti. Per i mirtilli freschi, 405 milioni di dollari (+28,1%) e 76.000 tonnellate (+5,4%), con destinazioni principali Stati Uniti e Paesi Bassi.
Le prugne fresche sono arrivate a 314 milioni di dollari (+7,4%) con 169.900 tonnellate (+24,1%), mentre le mele fresche si sono attestate a 390 milioni di dollari (+0,1%) con 372.000 tonnellate (+3,3%).
La frutta trasformata è arrivata a quota 940 milioni di dollari (+6,5%) e 359.000 tonnellate (+5,4%), mentre quella congelata si è distinta con 312,6 milioni di dollari (+29,1%) e 104.900 tonnellate (+28%).
L’unica battuta d’arresto è stata quella dei frutti a guscio, le cui esportazioni sono state pari a 287 milioni di dollari (-24,8%) con 67.000 tonnellate (-35,8%), dominate dalle noci con 165 milioni di dollari (-36,4%).