CIBUS NEL 2023 APRE AL FRESCO. CELLIE: “NESSUNA COMPETIZIONE CON MACFRUT”. PIRACCINI: “MOSSA NON AMICHEVOLE”

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Ripartenza molto brillante per Cibus 2022. Con un piccolo annuncio-bomba che Antonio Cellie (nella foto), amministratore delegato di Fiere di Parma, ha fatto ieri nel corso della penultima giornata del trade show emiliano: l’apertura, già dalla prossima edizione 2023, al settore ortofrutticolo fresco proprio mentre  si chiude la tre giorni di Macfrut a Rimini. Fiera con cui Cibus ha avviato da anni una partnership per lo scambio di buyer di modo che i visitatori professionali che arrivano nelle  due fiere potessero avere accesso ad un’offerta complementare. L’agroalimentare trasformato a Cibus e l’ortofrutta fresca a Rimini.

“In realtà – specifica Cellie in un’intervista esclusiva per il Corriere Ortofrutticolo – non si tratta di nessuna competizione. Noi stiamo lavorando su Cibus 2023 che si svolgerà il 29 e 30 marzo; quindi in date diverse e con una missione differente da quelle di Macfrut che è una piattaforma globale e verticale del settore ortofrutticolo. Noi risponderemo semplicemente all’esigenza dei buyers esteri che ci hanno chiesto di completare l’offerta del made in italy anche nell’ultrafresco ovvero le specialità ortofrutticole, spesso DOP e IGP, prodotte nel nostro Paese che, sempre più frequentemente, diventano semilavorati o prodotti finiti dichiarati in etichetta. Inoltre vale la pena ricordare che anche Flormart è nel nostro portafoglio fieristico e molti operatori italiani vogliono parlare con la GDO europea dove il buyer è lo stesso dell’ortofrutta e la primavera non ha una fiera dedicata al made in Italy Florovivaistico. Nel caso questa sezione di Cibus dovesse diventare un segmento rilevante su piano dimensionale, siamo lieti di sederci al tavolo con i colleghi di Macrut per armonizzarci per merceologie e calendario nel 2024”.

L’apertura al settore fresco si concentrerà non solo su IV, V gamma e frutta secca, ma anche all’ortofrutta fresca sfusa e, quindi, al settore ortoflorovivaistico in funzione dell’accordo concluso, l’anno scorso, con con Padova Hall, il quartiere fieristico di Padova, finalizzato all’acquisizione per dieci anni dell’organizzazione di Flormart, lo storico salone del florovivaismo giunto quest’anno alla sua 71esi­ma edizione. “L’export del Made in Italy agroalimentare sta continuando a correre a doppia cifra – precisa Cellie -. Prima della pandemia, viaggiavamo intorno al +20% l’anno. Intendiamo cogliere questa tendenza presentando per l’edizione 2023 proposte assortimenali sempre più profonde, parafrasando la riforma comunitaria Farm To Fork, che valorizzi il made in italy agroalimentare lungo tutta la filiera”. Lo spazio che per il 2023 sarà dedicato ai padiglioni del fresh produce, sarà di 3mila-3.500 mq con l’obiettivo di non superare i 100 espositori, inclusi quelli del settore ortoflorovivaistico.

Renzo Piraccini

Piraccini: “Non è una mossa amichevole”

Se per Cellie questa mossa non va assolutamente ad intaccare la partnership con Macfrut di Rimini, con cui si è realizzato, a questo punto, e di tutta evidenza, un proficuo scambio di buyer esteri, Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiere e patron della fiera riminese, la vede diversamente.

Non la considero una mossa molto amichevole – dice Piraccini che abbiamo intercettato a Macfrut per una battuta a caldo subito dopo l’annuncio di Cellie -. Tuttavia sono tranquillo. Abbiamo subìto in passato altri tentativi di imitazione che, purtroppo, sono tutti finiti miseramente. Non credo che questo tentativo finirà in maniera diversa. Segnalo, peraltro, la grande apertura ed il grande sostegno che ha dimostrato nei fatti e dichiarato nel corso dell’inaugurazione di Macfrut, Roberto Luongo, direttore generale dell’ICE, ci fa capire come Macfrut sia considerata come un modello di fiera di filiera, non solo per gli sforzi che sta facendo, soprattutto sul piano internazionale, ma anche per i risultati che ha conseguito che dimostrano che abbiamo davanti una forte possibilità di ulteriore sviluppo. Il supporto di ICE ci fa molto piacere perché è la dimostrazione che sia l’Agenzia per il commercio con l’estero che la parte pubblica in generale, sono intenzionate a sostenere fortemente la nostra fiera . Questo ci tranquillizza. Per il resto, non possiamo impedire iniziative imprenditoriali. Ognuno è libero, in questo settore, di fare quello che ritiene”.

Mariangela Latella

 

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