In uno scenario globale in cui il food delivery sta prepotentemente acquisendo importanza – il valore attuale è di oltre 70 miliardi di dollari – a rilevare i trend di mercato sono autorevolmente anche gli stessi operatori delle consegne.
Secondo l’osservatorio Just Est, tra i big player mondiali del comparto, nell’ultimo anno in Italia le ordinazioni a domicilio via app hanno registrato un incremento del 137%, con un balzo del 123% delle consegne del cosiddetto healthy food. Una vera e propria impennata della domanda, che nel concreto si traduce in più di 5.000 chilogrammi di frutta tra macedonie, frullati e frutta mista (+23% anno su anno) e 18.000 chili di insalata (declinata nelle sue tantissime varianti), in crescita del 38% rispetto all’anno precedente.
Come prevedibile date tali premesse, l’osservatorio rileva anche un incremento del 35% per burger vegetariani o veggie e per il nuovo popolarissimo poke, ricetta hawaiiana a base di pesce crudo.
L’amore dei nostri connazionali per i centrifugati detox ed energizzanti non si smentisce nemmeno in questo caso: le consegne dei ‘beveroni della salute’ sono cresciute del 48%, spesso accompagnati da sandwich leggeri, insalate e ricette a base di quinoa o superfood.
Pizza e cibo etnico mantengono saldamente la leadership in questo mercato (che nel Bel Paese vale ad oggi circa 2 miliardi di euro), ma su scala nazionale è possibile stilare una top ten del cosiddetto ‘health delivery’. Al primo posto ci sono le insalate, seguono il chicken bowl con quinoa e avocado, le polpette vegetariane come quelle greche o con verdure, la famosa Cesar Salad, le polpette vegane preparate con legumi, il poke, le zuppe e le vellutate, l’insalata di riso venere, il petto di pollo grigliato e la macedonia di frutta.
Esaminando le richieste per città emergono alcune differenze: a Roma la preferenza è per l’insalata di riso venere, a Genova per quella greca, a Bologna la Cesar Salad, mentre a Milano ad andare per la maggiore è il chicken bowl alla quinoa, a Napoli le polpettine di quinoa, a Bari la crostata vegana, a Torino i centrifugati, a Firenze la lasagna vegan e a Palermo il veggie burger.
In generale, nel capoluogo lombardo si ordina più cibo sano rispetto a qualsiasi altra zona d’Italia e nell’ultimo anno si è raggiunta una crescita del 530% della domanda, seguono Firenze e Roma con un aumento del 72% e del 173%.
Interessante il trend registrato anche a Genova, dove la domanda di cibo sano a domicilio è raddoppiata anno su anno, a Palermo, dove è cresciuta del 46%, e a Napoli con +25%.
Tra i giorni della settimana il giovedì è quello in cui si ordina maggiormente healty food, ma stanno crescendo le richieste anche di lunedì e martedì.
Circa i mesi, infine, non stupisce che aprile, maggio e giugno siano quelli in cui si è più attenti al mangiar sano.
Chiara Brandi