CIA: NEL PRIMO SEMESTRE CEDONO DISCOUNT (-1,3%), AUMENTA RICORSO A “CIBO SPAZZATURA” (+7%)

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Se in Italia piogge e temporali mettono il caldo all’angolo, la temperatura della crisi resta invece “bollente”, come dimostra l’andamento delle vendite alimentari che nel primo semestre dell’anno sono crollate dell’1,8 per cento. In particolare a giugno gli acquisti per la tavola sono scesi del 2,9 per cento.

Si è registrata così una riduzione drastica non solo nei supermercati (-3,2 per cento) e nei piccoli negozi (-4,5 per cento), ma anche nei discount (-1,3 per cento). Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati dell’Istat sul commercio al dettaglio. Il cedimento dei discount alimentari, che in questi ultimi mesi di crisi profonda sono stati l’unica alternativa praticabile per il 62 per cento delle famiglie, rende sempre più chiara la gravità della situazione economica attuale -spiega la Cia- con i consumi tornati ai livelli di trent’anni fa e 16 milioni di famiglie costrette a tagliare anche sul cibo, non solo sulla quantità ma anche sulla qualità.

Oggi infatti si moltiplicano nelle dispense cibi in scatola e surgelati -osserva la Cia- e si ricorre sempre più spesso al “junk food” (cibo spazzatura, +7 per cento in un anno) a tutto scapito dei prodotti freschi tipici della dieta mediterranea, con il tracollo della spesa per la pasta (-9,3 per cento), per il pesce fresco (-16,6 per cento), per la carne rossa (-4,4 per cento) e per l’ortofrutta (-3,7 per cento).

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