CAVOLO DEL BASSO ADIGE, ANNATA DA DIMENTICARE: “PRODUZIONE AZZERATA”

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Annata nera per la produzione delle diverse varietà di cavolo nei 40 Comuni situati lungo l’asta del fiume Adige e nelle quasi 300 aziende agricole di Verona, Rovigo e Padova, che come a Castagnaro, nella Bassa Veronese, fanno parte del Consorzio di tutela del cavolo dell’Adige.

Il nemico numero uno dei due raccolti 2024 è stato sicuramente il meteo, come ricorda un articolo del quotidiano L’Arena: tra le temperature basse e le piogge abbondanti della scorsa primavera e il caldo afoso interrotto da qualche bomba d’acqua di quest’estate si sono infatti registrate perdite rilevanti visto che molte piante sono marcite o non sono riuscite a svilupparsi in modo corretto. Il primo raccolto, quello trapiantato a marzo e pronto a giugno, ha avuto esiti disastrosi.

Luciano Furia

«La perdita relativa alle diverse varietà prodotte», spiega Lucindo Furia, presidente del Consorzio di tutela del cavolo dell’Adige, «cioè cavolo cappuccio, verza, cavolfiore e cavolo cinese, è quasi totale, soprattutto nella nostra zona. Su una produzione di circa 113mila quintali non resta praticamente nulla. Migliore è l’andamento dell’attuale raccolto, che da metà settembre proseguirà fino ai primi di dicembre. Possiamo parlare di perdite del 50 per cento. A fronte di una produzione di circa 260mila quintali, ne salviamo solo 130mila». «Gli unici fattori che ci consolano», conclude Furia, «sono la buona qualità del prodotto rimasto e il fatto che, grazie al Consorzio di Bonifica impegnato ad assicurare una buona manutenzione dei canali, le enormi quantità d’acqua dovute alle precipitazioni sono defluite con più facilità dai terreni evitando perdite ancora peggiori».

«Oltre al meteo avverso, che è un danno diretto», sottolinea Luca De Grandis, presidente di zona della Coldiretti e membro della Giunta della Coldiretti provinciale, «ne abbiamo un altro collaterale. La continua riduzione di prodotti per la difesa delle piante rende infatti molto più difficile preservarle».

La pessima annata, come altre problematiche che toccano l’agricoltura, sarà al centro dell’attenzione della 28esima edizione della Festa regionale del cavolo dell’Adige che il Consorzio, con il sostegno del Comune e di diversi sponsor, ed il patrocinio di Regione, Provincia e Coldiretti Verona, proporrà da domani a lunedì 21 ottobre, sull’area del Centro servizi. L’apertura della manifestazione, alle 19.30, spetterà al tradizionale convegno organizzato dalla Coldiretti, che verterà sul tema «Il Csr della Regione Veneto: programmazione ed opportunità». Dopo un’introduzione di De Grandis, Furia e del sindaco Christian Formigaro, ad approfondire l’argomento sarà Davide Manfrin, responsabile Area tecnica di Coldiretti Verona, moderato da Giorgio Girardi, responsabile Area Ortofrutta della Coldiretti provinciale. Un altro convegno, dal titolo «A scuola di bonifica…per un territorio sostenibile», sarà riservato, in collaborazione con la dirigenza dell’Ic Ederle, agli allievi delle medie. L’incontro si terrà lunedì, sempre al Centro servizi, alle 9.30: relatore Andrea Crestani, direttore di Anbi Veneto.

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