I prezzi salgono e i tedeschi che non ce la fanno a andare avanti rinunciano ai prodotti costosi, fino a ieri ritenuti necessari: anche ai generi biologici, considerati indispensabili per vivere sani. Costano troppo.
I generi alimentari a luglio sono aumentati del 14%, ha comunicato lo Statistiche Bundesamt, l’istituto di statistica federale, e la fede scende mentre sale l’indice d’inflazione. I prodotti bio hanno perso il 9% di fatturato e nemmeno i forti sconti praticati non hanno invertito il trend. E va peggio per i negozi di alimentari bio che hanno perso oltre il 39%, i supermarket specializzati in prodotti naturali e a chilometro zero registrano un calo del 16,5%.
La catena Superbiomarkt ha avviato all’inizio di agosto la procedura d’insolvenza. “I clienti sono scomparsi – ha ammesso il proprietario Michael Radau – ora stanno attenti ai prezzi e non alla qualità”.
Colpiti anche i negozi che offrono prodotti sfusi ma selezionati, a un prezzo più conveniente. A Berlino sta per chiudere la Original Unverpakt, una delle prime nel settore. E a Amburgo, a luglio hanno chiuso due negozi bio.
Un disastro in confronto al 2020, primo anno della pandemia: i prodotti bio ebbero un boom, con una crescita del 22,3% per un fatturato di 15 miliardi di euro, secondo i dati della federazione dei produttori ecologici. All’epoca non si poteva viaggiare, andare al ristorante, al cinema e al teatro, le famiglie avevano più euro da spendere e preferivano il bio, che veniva consegnato a casa.
Oggi, secondo la Handelsforschung di Colonia, società di ricerche di mercato, e l’Unione commerciale tedesca, almeno un quarto dei tedeschi ha paura di non poter arrivare a fine mese in un prossimo futuro. Tra chi ha un reddito al di sotto dei duemila euro, la percentuale arriva al 50%.
I consumatori confrontano i prezzi, preferiscono le offerte speciali e vanno nelle catene discount, scelgono prodotti anonimi invece delle marche conosciute. Il 65% non fa più differenza tra il prodotto reclamizzato e quello anonimo. L’8% addirittura ritiene che la piccola marca sia migliore. La ricerca del risparmio si fa sempre più difficile, la differenza tra prodotti più cari e quelli economici continua a diminuire.
(Fonte: Italia Oggi; Greenplanet)