CAR ROMA: ORTOFRUTTA, GUADAGNI CALATI DEL 25% PER PSICOSI DA BATTERIO

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Al centro agroalimentare di Roma circolano perplessità e dubbi sulla preannunciata operazione europea di  compensazione dei danni causati dalla psicosi da "batterio killer".  "Ho sempre condiviso la necessità di accorciare le filiere interprofessionali agricole e agroalimentari italiane", spiega Arturo Carpignoli (nella foto), consigliere delegato del Car.

 

"Questo con forti immissioni nelle campagne di innovazione e servizi, di tecnologie e organizzazione, di marketing e comunicazione che diano ai coltivatori e ai loro consorzi quote più alte di valore aggiunto e reddito, mentre ai consumatori prodotti migliori a prezzi più bassi. Ma  – puntualizza il consigliere del Car – il cataclisma commerciale scatenato dalla incontrollata psicosi tedesca del “batterio killer” non ha seminato danni e rovina unicamente  tra i produttori agricoli. Nel commercio all’ingrosso, il contraccolpo negativo non è stato molto meno violento. Una informazione senza fonti autorevoli, né rigorosi riscontri scientifici, per settimane ha diffuso nell’opinione pubblica un’infondata e disastrosa diffidenza alimentare per qualsiasi tipo di ortaggio e verdura, che in pochi giorni ha avuto conseguenze economiche e commerciali devastanti sull’intera filiera. Non solo sul segmento professionale della produzione agricola, ma pure e non meno su quelli della distribuzione commerciale all’ingrosso e al dettaglio".

 

Presso la sua scrivania nel Centro Agroalimentare Roma – che concentra e redistribuisce tra la Capitale, il Lazio, il Centro Italia un buon 50% delle erbe e verdure commercializzate all’ingrosso per esser avviate al dettaglio verso i consumi – Carpignoli riceve da giorni telefonate e visite personali di operatori pieni di preoccupazione, rabbia, disagio, disperazione, malcontento, che lamentano danni economici ingenti. "Se pensiamo che la crisi dei consumi ha già pesantemente ridotto gli introiti del commercio alimentare dai box refrigerati dei grossisti e sotto gli ombrelloni dei banchi rionali – seguita Carpignoli – i danni creati dalla psicosi tedesca non sono valutabili solo con il calcolo dei mancati guadagni dei produttori agricoli. Nei due grandi padiglioni ortofrutticoli ove nel CAR  operano una novantina di aziende grossiste, alcuni amici imprenditori dal 26 maggio scorso hanno riscontrato perdite da mancato guadagno intorno al 20 e fino al 25%. I grossisti specializzati in ortaggi e verdure sono quelli in maggiori difficoltà. Ma anche nei mercati rionali, ove nei banchi ovviamente il giro d’affari è inferiore, in media i mancati guadagni sono anche maggiori del 25%".

 

Ma se le percentuali segnalate da Carpignoli denotano situazioni economiche veramente prossime al dramma – specie in piccole e piccolissime imprese famigliari come quelle di certi banchi ortofrutticoli dei mercati rionali – il Consigliere delegato del CAR evoca rischi ancora più grandi. <Il mio peggior timore – aggiunge Carpignoli – è che possa saltare un intero modello di consumo alimentare, come quello fortemente italiano che si basa sulla “freschezza”. La diffusione di un’altra psicosi del genere potrebbe mettere in ginocchio comparti e filiere. Il rischio è enorme e coinvolge anche i settori economici collegati: i trasporti, il marketing, i ristoranti, la piccola e la grande distribuzione. E se la Commissione Europea, giustamente, intende risarcire o compensare i danni subiti dai produttori agricoli, non vedo perché gli altri segmenti della stessa filiera dovrebbero far da soli. Le filiere agroalimentari italiane son un ricco patrimonio nazionale di professionalità,  posti di lavoro, talento specializzato, qualità e cultura. Gli allarmismi infondati come quello sul “batterio killer” vanno evitati, combattuti, prevenuti e, credo fortemente, risarciti".

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