CAMPAGNA FRAGOLE AL SUD AL RUSH FINALE: POCHI VOLUMI, ALTA QUALITÀ, PREZZI ALTALENANTI

Condividi

“Siamo ormai alle battute conclusive della campagna fragole 20/21. Un’annata abbastanza complicata soprattutto dal punto di vista climatico. Ci sono state delle giornate in cui abbiamo avuto picchi di temperature molto alte e giornate, invece, poco soleggiate e piovose, una situazione che comunque si verifica rare volte in un periodo tendenzialmente stabile nel Metapontino. Tutto questo ha influito negativamente sulla produzione stessa della piante, diminuendo quella che è la grammatura del suo ciclo vitale. Mediamente c’è stato un calo di produzione del 30-40% su Candonga”. A parlare è Agostino Di Barbaro, produttore dell’area sud della Basilicata.

A fronte di volumi non abbondanti, la qualità ha fatto il pieno di gradimento per i consumatori. Sono stati raggiunti standard molto elevati, con un ottimo grado zuccherino, buona consistenza e tenuta del frutto, dovuto probabilmente alla scarsa produzione, a favore della qualità. “Tutti i principali areali di produzione hanno evidenziato aumenti ma la crescita è senza dubbio trainata dai maggiori investimenti nelle regioni del Meridione, principalmente Basilicata e Campania, le regioni oggi leader di questa coltivazione e che da sole coprono il 50% degli ettari in Italia, con circa 1.000 ettari ciascuna. In Basilicata l’incremento stimato è dell’ordine di 19 punti percentuali rispetto a quelli dell’anno scorso, e quasi il 70% degli impianti è concentrato sulla varietà Sabrosa Candonga®”. Il commento è di Pietro Ciardiello, direttore della Coop Sole (Caserta).

Gli fa eco quello di Andrea Badursi, presidente AssoFruit Italia. “Le fragole prodotte dagli associati di Asso Fruit Italia provengono per la stragrande maggioranza dalla Basilicata. Per fornire un’idea delle dimensioni produttive, al 2021, sono 39 le aziende associate che producono fragole su un’estensione di 170 ettari complessivi. L’impegno futuro è quello di investire nel brand Fragola di Basilicata, mettendo in risalto che la peculiarità del nostro territorio e la professionalità dei nostri produttori sono una garanzia di bontà e qualità delle nostre fragole. Inoltre, intendiamo lavorare, nell’ambito dell’AOP Arcadia, all’ottenimento dell’IGP che riguarderà proprio le fragole”.

Che dire del prezzo di vendita medio-stagionale? Anche qui, l’andamento è stato altalenante, segno tangibile di una produzione altrettanto ballerina.

“Abbiamo registrato ottimi prezzi soprattutto nelle fasi iniziali della campagna, stiamo parlando del periodo di febbraio-marzo, per poi avere dei crolli subito dopo le festività pasquali”, ha concluso il giovane imprenditore Di Barbaro. “Poi, invece ci sono stati dei periodi molto altalenanti, condizionati dal fatto che c’erano momenti di carenza del prodotto e periodi invece di abbondanza che hanno fatto sì che il prezzo diminuisse ed aumentasse rapidamente in funzione proprio della quantità di fragola immessa sul mercato, rispecchiando appunto la situazione che dicevo prima della condizione climatica che ha influito molto anche in questo senso. Comunque abbiamo una media abbastanza elevata che tutto sommato va a compensare la scarsa quantità di prodotto. Attualmente si ha un prezzo medio intorno ai 2-2,50 euro al chilo, alla vendita. Mentre nei periodi precedenti abbiamo avuto situazioni diverse. Hanno raggiunto anche 6-6,50 euro al chilo, per una media annua intorno ai 3-3,50 euro al chilo”.

Maria Ida Settembrino

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE