Federica Argentati (nella foto), presidente del distretto Agrumi di Sicilia esprime la propria ferma condanna sul grave episodio dell’incendio quasi certamente doloso e opera del racket, che ha dato alle fiamme alcuni giorni fa sei camion dell’azienda agrumicola catanese Pannitteri (leggi news). “Quando l’ho saputo mi sono venute le lacrime agli occhi", esordisce Argentati.
"Non solo per il danno economico all’azienda (che comunque si aggira, a detta dei proprietari, intorno ai 400 mila euro) ma per il significato che un “metodo” come questo ha in questa terra tanto generosa quanto disgraziata. E’ necessario che tutti i siciliani e non solo si rendano conto delle condizioni in cui le aziende, anche le più organizzate ed evolute, sono costrette a lavorare ed a confrontarsi sul mercato e quanto quasi inosservata possa invece passare una notizia come questa”.
In attesa che la giustizia faccia il proprio dovere Il Distretto Agrumi di Sicilia intende con forza sottolineare quanto successo ad una delle tante aziende del proprio territorio che lavorano in un momento assai complicato sia da un punto di vista economico sia sociale. E’ necessario rispondere a un’azione come questa amplificando l’atto di denuncia, di sostegno e di sdegno.
In questo, il Distretto si rivolge anche e soprattutto al neo presidente della Regione Rosario Crocetta con la certezza che la sua sensibilità in tale direzione sarà tale da dare forza al concetto che “tali metodi” non devono e non possono più essere considerati “tipici” del nostro territorio, ma che al contrario di "tipico" ci sono e ci devono essere solo le nostre produzioni. Anche solo questo serve a cambiare cultura in Sicilia. Per la nostra generazione e soprattutto per quella dei nostri figli”.