CALABRIA, FOCUS SUGLI AGRUMI. ELEUTERI: “IL FUTURO DEL SETTORE PASSA DA INNOVAZIONE E AGGREGAZIONE”

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Con l’obiettivo di recuperare all’agrumicoltura un territorio particolarmente vocato come quello della bassa costa jonica calabrese, l’associazione Puntastilo facente capo all’agronomo Francesco Quaranta, ha organizzato un seminario dal titolo: "Agricoltura biologica e di qualita’. Possibilita’ e Prospettive per il nostro territorio".

Sono intervenuti l’agronomo calabrese esperto in agrumicoltura, Francesco Perri, l’agronomo Francesco Ancona della Op Agrinova Bio 2000, il dott.Giancarlo Roccuzzo del Cra di Acireale e Marco Eleuteri, Direttore Commerciale della Aop Armonia e grande conoscitore del mercato agrumicolo internazionale. Gli inteventi di Ancona e Roccuzzo hanno affrontato problematiche relative alla coltivazione di agrumi biologici, mentre quelli di Perri ed Eleuteri hanno riguardato rispettivamente l’innovazione in agrumicoltura (nuove tecniche colturali, innovazione varietale…) e le tendenze del mercato agrumicolo internazionale. In particolare Perri ha descritto alcune nuove varieta’ di easy pealer, tra cui alcune che si stanno rapidamente diffondendo in Spagna come Nadorcott (marocchina), Tango (californiana) e Orri (israeliana), ed ha presentato anche una nuova mutazione spontanea di clementina Comune denominata con la sigla SZ e con maturazione durante la seconda meta’ di Gennaio molto interessante per qualita’ del frutto e produttivita’ della pianta.

Eleuteri ha analizzato alcuni dati relativi alle produzioni agrumicole del Mediterraneo che mostrano come a fronte di un aumento produttivo complessivo del 15% nel corso degli ultimi 7 anni, la produzione italiana si sia ridotta del 40% nello stesso periodo. “Eravamo i secondi produttori del Mediterraneo dietro la Spagna appena 7 anni fa, oggi siamo i quarti dietro Spagna, Egitto e Turchia”, dichiara Eleuteri al Corriere. “Importiamo piu’ agrumi di quanti non ne esportiamo, ma la cosa piu’ grave e’ che il 60% degli agrumi che importiamo provengono dalla Spagna, ossia un paese dell’emisfero Nord con la nostra stessa stagionalita’ produttiva. Piu’ che il nostro maggior competitor, la Spagna e’oggi il nostro principale fornitore di agrumi.” Direi che non c’e’ piu’ tempo per piangere”, ha concluso Eleuteri, ”ma dobbiamo cercare urgentemente di invertire la rotta, innanzitutto aggregandoci ed aumentando la dimensione media degli operatori agrumicoli italiani, oggi sottodimensionati per affrontare adeguatamente i mercati internazionali, sfruttare le novita’ varietali frutto della ricerca internazionale, e sostenere investimenti importanti in ricerca e sviluppo. L’apporto della ricerca italiana sara’ infatti determinante per tornare a crescere, specie per il rilancio di territori altamente vocati come quelli della bassa Calabria jonica, dove su oltre 2000 ettari disponibili, sarebbe possibile praticare una agrumicoltura, moderna, a costi competitivi e di alta qualita’, requisiti indispensabili per provare a riconquistare un nostro spazio nei mercati internazionali”.

 

Nella foto, da sinistra: Francesco Ancona, Carlo Roccuzzo, Francesco Perri, Marco Eleuteri e  Francesco Quaranta

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