"Non bastano il cinipide galligeno e le altre difficoltà di mercato dovute al furto di identità e di immagine in atto per le nostre produzioni. Ad aggravare ulteriormente la situazione anche il taglieggiamento e la conseguente imposizione del prezzo dei prodotti agricoli da parte della criminalità organizzata".
Lo afferma il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro commentando i risultati dell’operazione Tabula Rasa che ha portato all’esecuzione a Petilia Policastro di 19 provvedimenti di fermo nei confronti di presunti capi e gregari delle cosche della ‘ndrangheta che avevano il monopolio assoluto del mercato dell’uva e delle castagne.
"Questo è un ulteriore ed inquietante spaccato – prosegue Molinaro – delle agromafie. Con la recente costituzione da parte di Coldiretti nazionale dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare il cui comitato scientifico è presieduto dal procuratore Giancarlo Caselli e del quale fa parte il procuratore di Vibo, Mario Spagnuolo si vogliono smascherare anche questi tipi di atti criminosi che si pongono in netto contrasto con la legalità impedendo lo sviluppo di un settore che invece ha voglia di crescere. Il fatto che tra le vittime c’è stato chi ha denunciato, come hanno affermato i magistrati e i carabinieri, a cui va il nostro riconoscimento, è sicuramente un segnale di speranza che per quanto ci riguarda vogliamo favorire contribuendo a fare fronte comune verso chi evidentemente vuole il male della nostra regione e dei suoi cittadini".