BREXIT, EXPORT REGOLARE: “L’ACCORDO NON HA CREATO PARTICOLARI PROBLEMI”

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Non riferisce di particolari problemi, in questa prima fase dell’esecutività dell’accordo sulla Brexit, Carlo Lingua (nella foto), storico esportatore alla guida dell’azienda RK Growers.

“In realtà – ci spiega Lingua – in questo momento noi non stiamo esportando nulla verso il Regno Unito perché non trattiamo con quel Paese la merce tipica invernale italiana. Adesso stiamo lavorando con altri Paesi e tra gli europei il più importante è la Germania. Noi ricominceremo l’export verso la Gran Bretagna a maggio con i piccoli frutti per poi proseguire in estate con le drupacee e in autunno con l’uva. Ma dal confronto con alcuni colleghi, anche spagnoli, sembra che il nuovo accordo non abbia causato particolari problemi e le operazioni di export si stiano svolgendo regolarmente. Non si registrano particolari ritardi neanche nei porti”.

Secondo quanto riferito dall’esportatore piemontese, gli spagnoli segnalano, in particolare un aumento del costo delle fatture (si arriva, adesso, a circa 70 sterline su ogni fattura) a cui si aggiunge un incremento, ormai assodato, degli adempimenti burocratici. “Tutto sommato, però – precisa Lingua – mi riferiscono che si tratta di aggravi facilmente assorbibili”.

Mariangela Latella

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