Turchia, Cina e India. Sono questi i Paesi dai quali l’Italia importa maggiormente alimenti di origine non animale, ma anche prodotti come stoviglie e pentolame. Ma è la Cina – prima per prodotti importati complessivamente – a collocarsi in testa alla classifica dei respingimenti per tossicità o irregolarità delle merci.
L’allerta riguarda soprattutto la frutta secca, gli snack e le stoviglie. Sono alcuni dei dati di attività del 2012 degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) – articolazioni periferiche del ministero della Salute cui è affidato lo svolgimento dei compiti di profilassi internazionale e sanità transfrontaliera – presentati al dicastero.
Nel 2012, con un trend in aumento, sono state 119.941 le partite totali di alimenti non animali e materiali a contatto col cibo importate in Italia. I respingimenti al confine, a seguito dei controlli degli Usmaf, sono stati pari a 296: 177 i respingimenti per alimenti e 119 quelli per materiali a contatto come pentolame e piatti. Quanto ai principali Paesi di provenienza degli alimenti vegetali, al primo posto c’è la Turchia (8582 partite), seguita da Cina (7140), India (%002) e Svizzera (4604). In testa per respingimenti la Cina (123), seguita da Turchia (39) e Stati Uniti (22). Lo stop ai confini (per contaminazione dei prodotti) ha riguardato, nel 2012, i materiali a contatto con gli alimenti (77), frutta secca e snack (55), cereali e derivati (16), vegetali (14), bevande (9), erbe e spezie (7).
In totale, l’attività complessiva di controllo degli Usmaf è passata da 201.102 prestazioni del 2008 a 246.194 del 2012: l’80% dell’attività ha riguardato il controllo merci, il 9% il controllo dei mezzi di trasporto, l’8% l’attivita’ medico-legale e il 3% le vaccinazioni a cittadini diretti verso altri Paesi. . (fonte: ANSA).