Stagione delle ciliegie in molte aree compromessa, colture da campo e vigneti allagati, senza dimenticare gli ingenti danni agli allevamenti, sia alle strutture che alle greggi, con diversi capi ovini morti.
Inizia la conta dei danni alle aziende agricole e di allevamento del Nord Sardegna, flagellate nelle ultime 48 ore dalla bomba d’acqua che ha colpito molte aree dell’isola lasciando evidenti tracce nelle aziende sarde oltre che nelle città. Bonnannaro, Thiesi e Mores i centri più colpiti e con il tempestivo intervento dei sindaci molte amministrazioni hanno già deliberato lo stato di calamità naturale. Ma sono tante le aree del Meilogu che hanno vissuto momenti drammatici sotto la furia dell’acqua.
“Siamo vicini alle nostre aziende socie e alle comunità dei Comuni interessati da questa ennesima ondata di maltempo – sottolinea il presidente di Coldiretti Nord Sardegna, Battista Cualbu – Coldiretti è al fianco dei primi cittadini che in passato si sono dimostrati solidali con le nostre vertenze aiutandoci a raggiungere gli obiettivi e di questo gli siamo debitori – aggiunge – chi di dovere, quanto prima, provveda a verificare i danni e la loro entità”.
Secondo il presidente Cualbu e il direttore di Coldiretti Nord-Sardegna, Ermanno Mazzetti, inoltre “considerati i cambiamenti climatici che stanno causando una serie di fenomeni atmosferici avversi di intensità sempre maggiore, sollecitiamo la politica regionale a mettere in campo gli adeguati interventi sulle infrastrutture a servizio dell’agricoltura come le strade di penetrazione agraria – sottolineano – troppo spesso i freni che arrivano da ambientalisti e animalisti da salotto non permettono un’adeguata gestione del territorio esponendo cittadini e imprese alle conseguenze che oggi, per l’ennesime volta, sono evidenti e drammatici”.
Infine, per Cualbu e Mazzetti “è necessario che la politica preveda interventi efficaci per rendere più snelle e a dimensione delle nostre aziende agro-pastorali le assicurazioni agricole fondamentali per avere le coperture adeguate alle colture e allevamenti – concludono – tutto queso, ovviamente, oltre ai necessari e tempestivi ristori per sostenere le aziende dai gravi danni subiti”.