Il blocco dell’autotrasporto in Sardegna, con la movimentazione delle merci ferma al palo, con porti (e non solo) chiusi quasi del tutto, sta ulteriormente flagellando l’economia dell’isola, compreso il settore ortofrutticolo.

A farne le spese è anche una delle principali realtà ortofrutticole sarde, l’OP Agricola Campidanese. Il direttore commerciale Salvatore Lotta (nella foto) è sconsolato, al limite della disperazione: “Stiamo vivendo una situazione drammatica. Siamo completamente fermi da una settimana. Quel poco che raccogliamo lo stiamo cercando di stoccare, ma la merce può rimanere nelle celle frigo pochi giorni”. Le perdite sono enormi e in continuo aumento. “Basti calcolare che un’azienda come la nostra fattura qualcosa come 40-50 mila euro al giorno. Incassi che stiamo perdendo quotidianamente”, afferma il manager del gruppo di Terralba (Oristano). Si parla quindi di almeno 250 mila euro in questa settimana a cui si vanno ad aggiungere le gravi perdite causate dal clima avverso nei mesi precedenti, tra le piogge torrenziali dello scorso autunno, poi le gelate e la siccità dell’inverno. A questo basta aggiungere il noto spropositato aumento dei costi energetici e logistici e lo scenario da film horror è completo.

“Non riusciamo a caricare e ricevere nulla”, conferma Lotta. Qualche piccolo spazio c’è solo per le consegne locali ma per il resto è tutto bloccato. “Gli ordini alla GDO sono saltati, con le catene che per forza di cose devono rivolgersi ad altri clienti. Stiamo vivendo una situazione allucinante”, afferma con tanto amaro in bocca Lotta. Il confronto con gli autotrasportatori rimane difficile. Mentre la politica… “Lasciamo perdere – commenta con rabbia il direttore commerciale dell’Op sarda -. è capace solo di grandi proclami, ma quando bisogna entrare in azione e aiutare concretamente non c’è, c’è solo il nulla”.

Emanuele Zanini

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