La complicatissima situazione internazionale che si è andata delineando negli ultimi tempi tra Russia e Turchia sta tenendo con il fiato sospeso Governi e popoli di tutto il mondo. Ma se da una parte c’è chi guarda con preoccupazione gli sviluppi della crisi, dall’altra c’è chi intravede in questa situazione un’opportunità per la crescita del proprio export nazionale.
È il caso dell’Egitto. La questione sarebbe stata sollevata nel corso di un incontro tra il Ministro dell’Industria e del Commercio egiziano, Tarek Kabil (nella foto), e il suo omologo russo, Denis Manturov. "L’Egitto è interessato a soddisfare le esigenze del mercato russo, in particolare quelle che resteranno inappagate dopo l’embargo imposto alla Turchia, come nel caso dei prodotti ortofrutticoli”, si legge sul sito del Ministero egiziano.
Effettivamente l’ortofrutta egiziana potrebbe trarre un enorme vantaggio dopo l’uscita dai giochi della concorrenza turca e sicuramente lo stato di grazia attuale di cui gode il comparto fa pensare che l’occasione possa essere colta al volo. È dei giorni scorsi, infatti, la pubblicazione di un rapporto da parte del Ministero dell’Agricoltura locale secondo cui, nell’anno in corso, sono state esportate 4,816 milioni di tonnellate di frutta e verdura. In particolare l’export di frutta si attesta a 1,436 milioni di tonnellate, quello di agrumi a 1,398 milioni di tonnellate mentre la verdura ha raggiunto 1,360 milioni di tonnellate spedite. Tra i prodotti più commercializzati figurano le patate con 634 milioni di tonnellate spedite, le cipolle (186 mila tonnellate), l’uva da tavola (88 mila tonnellate) e le fragole (38 mila tons).