BIOLOGICO SEMPRE PIÙ STRATEGICO NELLE COOPERATIVE: VALE QUASI 3 MILIARDI

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Il biologico si mette in luce nelle coop, esibendo numeri di tutto rilievo in termini di operatori e di forza economica: più di una cooperativa su quattro delle 4.300 aderenti ad Alleanza Cooperative produce infatti biologico, con un giro d’affari complessivo in crescita che, nel corso del 2021, ha superato i 2,8 miliardi di euro, con una quota pari a oltre il 30% del valore complessivo del mercato biologico (8 miliardi di euro, secondo gli ultimi dati ISMEA, ndr).

Carlo Piccinini

I dati sono stati resi noti nella serata “A tavola con il biologico” organizzata da Alleanza Cooperative Agroalimentare alla presenza del presidente Carlo Piccinini. L’Alleanza delle Cooperative Agroalimentare – è stato ricordato nei saluti portati da Piccinini e dal coordinatore del settore biologico dell’Alleanza, Francesco Torriani, nel corso della serata che ha permesso di gustare piatti bio realizzati dallo chef Andrea Mei accompagnati da vini bio descritti dal sommelier Otello Renzi – conta 4.297 enti, 685mila soci, quasi 100mila occupati e 37 miliardi di euro di fatturato (con le società di capitali controllate), di cui oltre 2,8 da produzione biologica. La cooperazione rappresenta inoltre il 58% della produzione lorda vendibile del vino, il 40% della produzione lorda vendibile del comparto ortofrutticolo, il 43% del valore della produzione lattiero‐casearia nazionale ed oltre il 60% del fatturato dei formaggi DOP; il 70% della produzione lorda del settore avicunicolo (uova, carne di pollame, conigli) e il 25% della produzione trasformata dei comparti bovino e suino.

Secondo un’indagine interna realizzata dall’Alleanza Cooperative, il 23% delle cooperative attive nella produzione biologiche sono aziende biologiche al 100%, con produzione esclusivamente biologica. Inoltre, in 3 cooperative su 10 tra quelle attive nel biologico, la produzione bio supera il 50% del totale. L’indagine di Alleanza Cooperative ha anche sottolineato come il bio sostenga il Made in Italy della cooperazione agroalimentare e faciliti l’ingresso delle cooperative nei mercati esteri. Il 45% delle cooperative attive nel bio è esportatore abituale (quota più che doppia rispetto a quella relativa al totale delle cooperative agroalimentari). Nel 22,6% delle cooperative bio esportatrici la maggioranza assoluta del fatturato da export è biologico (e nel 13% delle cooperative bio esportatrici il fatturato da export è 100% biologico).

L’indagine congiunturale realizzata da Alleanza Cooperative nel mese di febbraio ha inoltre evidenziato come il sentiment di mercato nel segmento biologico sia di segno positivo: nonostante il clima di profonda incertezza, il surriscaldamento dei prezzi delle materie prime, l’inflazione e le crisi geopolitiche si segnala un saldo positivo nei giudizi dei cooperatori. Secondo il 30% delle cooperative biologiche interpellate, la domanda di prodotti biologici tenderà ad aumentare rispetto allo scorso anno, sarà invece tendenzialmente stazionaria per il 51%. Per il 26% del campione anche il fatturato è previsto in crescita, peraltro non sostenuto dall’aumento dei prezzi di vendita.

Secondo il coordinatore del settore biologico di Alleanza cooperative, Francesco Torriani (nella foto di apertura), “la crescita della cooperazione nel settore biologico è una buona notizia: il binomio tra cooperazione e biologico ha davvero le caratteristiche per essere un binomio virtuoso per lo sviluppo della nostra agricoltura, in coerenza con gli obiettivi della nuova Politica Agricola e del Green deal europeo”.

Il mercato del bio, comunque – ha rilevato ancora l’indagine di Alleanza Cooperative -, non è esente da problemi e criticità. Si riducono i margini delle cooperative (prezzi materie prime e costi di produzione in forte crescita), aumenta la concorrenza sleale (e il greenwashing) e si scontano ancora troppi ostacoli burocratici. Tra i vari rappresentanti delle cooperative bio intervenuti alla serata, è infatti emersa l’esigenza e l’auspicio di mettere in campo campagne di comunicazione che aiutino a promuovere e far conoscere meglio ai consumatori la qualità e la salubrità del prodotto bio. Conoscere meglio i numeri e le caratteristiche delle aziende biologiche associate al proprio interno è intanto l’obiettivo che ha portato Alleanza Cooperative a firmare un protocollo d’intesa con Ismea.

“Sarà così possibile – ha osservato il presidente di Alleanza Cooperative Carlo Piccinini – approfondire la conoscenza delle dinamiche di mercato delle diverse produzioni del comparto biologico cooperativo, attraverso analisi di dati strutturali e approfonditi del comparto finora mancati, e potremo anche organizzare eventi e attività di comunicazione relative ai dati e alle analisi realizzate”.

Cristina Latessa

 

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