BIO VAL VENOSTA, OPERATIVO IL NUOVO STABILIMENTO

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Ha aperto i battenti questa mattina a Bologna la 31esima edizione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale. Tra gli espositori, conferma la sua storica presenza Bio Val Venosta, ai primi posti in Italia e in Europa tra i produttori di mele biologiche. Il Corriere Ortofrutticolo ha colto l’occasione per fare il punto con il responsabile vendite Gerhard Eberhöfer (nella foto) sulla stagione alle porte.

 “SANA è un appuntamento importantissimo per Bio Val Venosta poichè inaugura ufficialmente la nuova stagione produttiva e commerciale. Da circa dieci giorni, infatti, sono in raccolta e sul mercato i primi stacchi di mele Gala mentre nelle prossime due settimane inizierà la raccolta anche per la maggior parte delle altre varietà. Per ora la qualità e il colore sono molto buoni e gli ottimi riscontri ricevuti dai nostri clienti per queste prime consegne ci lasciano ben sperare per un buon inizio di stagione”, ha dichiarato il manager.

Gerhard Eberhöfer

Quest’anno le previsioni aziendali parlano di volumi attorno alle 35mila tonnellate, un record produttivo che conferma Bio Val Venosta al primo posto in termini quantitativi tra i maggiori competitor del comparto. “Il calibro sarà in prevalenza medio piccolo – commenta Eberhöfer -, tuttavia – sottolinea – per noi questo non rappresenta un fattore negativo: il nostro target di riferimento, dopo l’Italia, è rappresentato dai Paesi scandinavi (che assorbono circa il 30% della produzione) e dalla Germania (20%), ovvero mercati in cui la domanda è tipicamente orientata su questo tipo di pezzatura. Le richieste dei buyer italiani, invece, concentrate prevalentemente sui calibri più grandi riusciremo a soddisfarle senza problemi”.

Per Bio Val Venosta riuscire ad accontentare il cliente in termini continuità nella fornitura di prodotto è fondamentale ma non è l’unico aspetto da tenere in considerazione: “Oltre ad essere i numeri uno nei volumi, per noi è fondamentale riuscire a primeggiare anche nella qualità, sia del prodotto sia del servizio”.

Ed è proprio per questo che è stata progettata e realizzata la nuova struttura di lavorazione presso la Cooperativa Juval di Castelbello (operativa da qualche giorno ndr) completamente dedicata al biologico. Si tratta di un magazzino refrigerato, completamente automatizzato e a scaffalatura verticale, con capacità di stoccaggio fino 18mila bins, una capacità di cernita: 18 tons/ora e di confezionamento in grado di raggiungere le 28 tonnellate ogni ora.

“Un cambiamento logistico strategico fondamentale per le mele biologiche della Val Venosta – puntualizza Eberhöfer -, che ci fornirà ingenti vantaggi in termini di velocità di risposta alle richieste del mercato e di qualità del servizio per il Cliente”.

La produzione bio di V.IP è in crescita del 20% rispetto al 2018 e le prospettive di ulteriore incremento sono concrete grazie ai nuovi areali di frutteti attualmente in conversione che entreranno in produzione nei prossimo anni (130 ettari nel 2020 e ulteriori 90 ettari nel 2021). A partire dalla stagione in corso la raccolta di bio sarà interamente convogliata su questa struttura che si caratterizza per il miglioramento qualitativo nella gestione delle mele grazie al magazzino automatico (FIFO, “First In, First Out”) mantenuto a temperatura costante e che garantisce la visione complessiva delle certificazioni disponibili tra cui Bioland e Demeter, un elevato livello sicurezza del prodotto e la sua disponibilità per 12 mesi, una migliore lavorazione delle mele attraverso 12 linee all’avanguardia; l’aumento della capacità di risposta al cliente e della flessibilità; la possibilità di utilizzare imballi innovativi e un  miglior servizio e rapidità di reazione agli andamenti di mercato.

“Scelte importanti  – conclude Eberhöfer – che nascono dalla volontà di poter offrire il miglior prodotto possibile e vanno di pari passo con la nostra responsabilità sociale nei confronti dei nostri produttori”.

 Chiara Brandi

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