Bio Sabor, azienda almeriense specializzata nella produzione biologica in serra di pomodoro, zucchine, peperoni, meloni e anguria, distribuite in 300 ettari tra l’Almeria, Murcia e Granada con un giro d’affari complessivo di 45 milioni di euro, ha appena lanciato la prima campagna di commercializzazione della papaya coltivata in Spagna.

Dopo un primo test effettuato l’anno scorso per verificare come rispondeva il frutto tropicale alla coltivazione sotto serra, quest’anno è iniziata la vendita di quantitativi più importanti.

“Abbiamo puntato – ci ha spiegato Laura Martin Belmonte (nella foto), direttore commerciale V gamma di Bio Sabor che abbiamo incontrato nello stand della delegazione spagnola a Macfrut – sulla realizzazione di un prodotto di qualità regolare, con un buon sapore e grado brix e di ottima qualità. Il vantaggio di produrre papaya Bio nelle serre dell’Almeria è quello di riuscire a consegnare il prodotto ai canali distributivi, in due o tre giorni contro il mese che generalmente ci vuole per il trasporto dai paesi tropicali dove normalmente viene coltivata. In questo modo possiamo raccogliere un frutto che ha raggiunto un grado di maturazione ottimale”.

Per lanciare al mercato un messaggio unitario, i produttori di papaya almeriense legati a Bio Sabor, hanno costituito lo scorso anno, un’associazione denominata ‘Papayal’ che incrocia il nome del frutto e la sua origine, ossia Almeria. Attualmente la papaya made in Spain viene venduta al prezzo di 1,50 euro al chilo con una resa produttiva che sta viaggiando intorno ai 360 pallet a settimana. “Prevediamo che con il sopraggiungere del caldo – ha precisato la Martin Belmonte – la produttività possa abbassarsi ma trattandosi della prima stagione non siamo in grado di fare previsioni”.

Mariangela Latella