BIO, OP CARPENATURAM “EXPORT ORIENTED”: “QUALITÀ E INNOVAZIONE ARMI VINCENTI”

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Anche quest’anno presente al Biofach di Norimberga, l’OP Carpenaturam, realtà di primo piano del comparto del biologico, costituita nel 2006 da realtà leader nella produzione di ortofrutta fresca situate nell’area della Sibarite, nell’Alto Jonio Cosentino e nelle province di Siracusa e Foggia. Quattro le aziende nella compagine sociale: Cooperativa Agricola Biosybaris di Corigliano Calabro vocata alla produzione di clementine di Calabria IGP, limoni di Rocca Imperiale e frutta a nocciolo; Azienda Agricola Acinapura di Rocca Imperiale per la produzione di fragole e ortaggi da coltura protetta; Agricola Fratelli Di Lauro di Ascoli Satriano (Foggia) per la produzione di broccolo, bieta e verdure a foglia; Agricola Failla Concetta di Floridia in Sicilia per la produzione di limoni di Siracusa IGP (femminello siracusano).

Il mercato di riferimento – ci riferiscono allo stand della OP – è principalmente quello estero; in Italia viene allocato appena il 10% della produzione, commercializzato come Private Label in GDO. Oltre confine la Germania la fa da padrona con il 45% dei volumi assorbiti mentre il restante 45% viene spartito tra Stati Uniti, Canada e Nord Europa. In termini di canali distributivi le vendite estere sono per il 60% in GDO e per il 40% in negozi specializzati.
Numeri importanti in termini produttivi: il principale prodotto dell’OP Carpenaturam è rappresentato dalle clementine con volumi annui attorno alle 5.500 tonnellate, seguono i limoni con 1.500 tonnellate di cui 1.200 prodotti in Sicilia (il limone di Rocca Imperiale rappresenta una nicchia da 300 tons annui; è una produzione molto interessante per le sue particolari proprietà organolettiche). Importante anche il settore delle orticole con circa 1.000 tons; volumi simili a quelli della frutta a nocciolo, la cui coltivazione è concentrata in Calabria.
“Per noi partecipare al Biofach rappresenta un momento di incontro con i clienti storici oltre a darci la possibilità di conoscerne nuovi”, dichiara a GreenPlanet Anita Minisci, responsabile commerciale dell’OP. “Nel comparto del bio i rapporti con i clienti non si limitano alla pura gestione della domanda e dell’offerta; condivisione di intenti, pianificazione dell’offerta e obiettivi comuni sono alla base del rapporto tra le parti”.
Parlando di clementine bio, prodotto di punta dell’OP, Minisci commenta: “Ad oggi in Europa c’è molta concorrenza, in Spagna negli ultimi anni c’è stata una riconversione massiva degli impianti e anche la Grecia è molto competitiva. Sebbene la domanda sia forte e in continua crescita, dobbiamo fare di più in termini di valorizzazione dell’offerta. Non è sostenibile che in una stagione come quella attuale, in cui i volumi di clementine bio a livello globale sono stati mediamente inferiori del 30% rispetto allo scorso anno, in Italia si siano realizzati prezzi appena superiori al 2016”.
“Non potendo competere sulle quantità, in particolare con la Spagna – conclude Anita – dobbiamo per forza puntare sulla qualità, il nostro vero valore aggiunto ed elemento di differenziazione. Ma non solo, se si vuole sopravvivere bisogna lavorare sull’innovazione varietale, sviluppando, ad esempio, il segmento delle clementine tardive”.
Chiara Brandi
Norimberga

(fonte: Greenplanet.net)

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