BERRIES, CONGRESSO DI HUELVA: IL SETTORE CERCA NUOVI MERCATI, PROTEZIONISMO USA E BREXIT NUOVE SFIDE

Condividi

Al via il IV Congresso internazionale dei frutti rossi in programma oggi e domani a Huelva in Spagna, a cui era presente anche il Corriere Ortofrutticolo. Il debutto è arrivato dopo una stagione spagnola (primo produttore in UE di fragole) particolarmente atipica per il clima. Le ultime settimane di questa regione sono state caratterizzate da intense piogge che hanno determinato un calo dei volumi di fragole di Huelva tra il 15 e il 17% e di poco meno per le altre varietà di berries coltivate nelle serre locali.

Temi portante della giornata sono da un lato la priorità dell’implementazione tecnologica del settore mentre dall’altro lo sviluppo del mercato internazionale che attualmente è messo davanti a due grandi sfide: il protezionismo di Trump e la Brexit che vanno a toccare due dei mercati chiave per le produzioni spagnole a fronte di un nuovo canale commerciale preferenziale verso la Francia di prodotti di prima qualità.

“Non ha senso continuare a creare nuovi impianti – ha affermato Alberto Garrocho, presidente di Freshuelva, principale organizzatore dell’evento – se non strutturiamo una strategia commerciale congiunta e se non apriamo nuovi sbocchi commerciali. Il rischio è la rovina di tanti produttori. Tra i nuovi mercati di maggiore interesse c’è quello asiatico e in particolare quello cinese. Attualmente abbiamo iniziato a fare i primi test mandando qualche carico via aerea ma l’obiettivo è arrivare, da qui a tre o quattro anni, ad esportare verso questo Paese fino al 15% della nostra produzione”.

Sul fronte della redditività, la campagna spagnola di quest’anno viaggia attualmente su quotazioni di circa 1,10 euro al produttore e di circa 3,50 al consumatore finale. Tuttavia, secondo quanto è emerso dall’intervento di José Maria O’Kean, Ordinario di economia all’Università Pablo de Olavide di Siviglia, “si può ancora lavorare sul valore aggiunto puntando sulla tecnologia che è oggi il modo di competere sul mercato globale e facendo in modo che tutta la filiera lavori in funzione del front office ossia della presentazione al consumatore. Parlare di tecnologia oggi significa introdurre l’uso di sensori e droni in agricoltura ma anche digitalizzare la fase commerciale. Quello che conta – ha precisato O’Kean – è il sentire del consumatore e corrispondere a quello che si aspetta dai frutti rossi ossia qualità, sostenibilità ambientale, salubrità, esoticità. Se tardiamo ad intervenire su innovazione e strategia commerciale, rischiamo di perdere la partita con i nostri competitor, specie con l’Olanda che è molto agguerrita”.

In attesa che entri in vigore, dalla prossima campagna, il protocollo andaluso per le buone pratiche in agricoltura, anche il consigliere di Agricoltura, pesca e sviluppo rurale della giunta andalusa, Rodrigo Sanchez Haro, ha premuto l’acceleratore sull’innovazione digitale del settore attraverso i fondi dei programmi operativi. “Abbiamo avviato a tal fine – ha sottolineato – un partenariato europeo. Fra gli obiettivi sul fronte dell’innovazione quello di creare un osservatorio dei prezzi e degli strumenti digitali che favoriscano le previsioni sulla raccolta”.

Mentre di fronte al neo-protezionismo americano ha precisato: “Abbiamo davanti due scenari. Da un lato aspettiamo gli esiti della prossima riunione della commissione Usa per il commercio internazionale prevista a luglio. D’altro canto, quello che dobbiamo fare nel frattempo, è di mettere il massimo impegno nell’azione diplomatica tra le due sponde dell’Atlantico. Per questo abbiamo chiesto alla Commissione Ue la massima attenzione”.

Mariangela Latella

Huelva

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE