BATTERIOSI DEL KIWI, RIVOIRA: SITUAZIONE PREOCCUPANTE MA NON TRAGICA

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Situazione preoccupante ma non tragica: il “cancro” del kiwi ha assestato un duro colpo a una delle produzioni-faro del made in Italy ortofrutticolo e tuttavia l’impressione è che le previsioni più nefaste (con perdite dei raccolti nell’ordine del 30% e oltre) saranno smentite dai fatti. In Piemonte  nel frattempo c’è chi plaude all’intervento della Regione.

 

“La tempestiva azione dell’assessorato all’agricoltura, che ha vietato l’impianto di nuovi actinidia nei prossimi due anni e stanziato oltre due milioni di euro per abbattere le piante infette, è servita a tamponare efficacemente la malattia”.

 

Le parole di Michelangelo Rivoira (nella foto) sono un riconoscimento all’operato della Regione guidata da Roberto Cota che ha in Claudio Sacchetto il responsabile dell’assessorato all’agricoltura. Proprio Sacchetto, a fine aprile, è stato protagonista di una riunione al Centro ricerche del Creso affollata da oltre 500 “addetti ai lavori”. Il Piemonte, prosegue Rivoira, ha recepito le linee guida del Mipaaf interpretandole alla luce delle peculiarità del territorio e coinvolgendo le amministrazioni in modo capillare. Risultato: 180 ettari in fase abbattimento a fronte dei circa 6.000 ettari di superficie produttiva piemontese, ma un raccolto 2011 che dovrebbe risultare più abbondante. “Nella scorsa stagione – dice ancora l’imprenditore di Verzuolo, nel Cuneese – il nostro kiwi ha pagato lo scotto del maltempo, le gelate hanno ridimensionato pesantemente la capacità produttiva. Quest’anno dovremmo tornare su livelli vicini alla media, con un 20% in più del 2010”. La situazione resta comunque sotto osservazione e la cautela è d’obbligo.

 

“Nel Lazio la batteriosi ha attecchito a macchia di leopardo, si parla di una diffusione della malattia che ha minato il 15% delle piante, il Veneto al momento non ha particolari problemi a differenza dell’Emilia Romagna che invece ne sta soffrendo”, commenta Rivoira. “Nel complesso tuttavia la produzione italiana non dovrebbe subire battute d’arresto particolarmente significative, anche se non va abbassata la guardia e occorre affrontare la questione in prospettiva”.

Mirko Aldinucci

 

 

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