Che l’ortofrutta sia il fiore all’occhiello del punto vendita appare chiaro non appena si mette piede in Fresh, il nuovo format della catena food retail Banco Fresco inaugurato oggi a Milano.
“Il nostro punto di forza – afferma Gianluca Monfrecola, direttore generale di Prosol compagnia di gestione, che in Italia gestisce 38 società tra cui Banco Fresco – è la freschezza. Quello che ci contraddistingue dai competitor è il reparto ortofrutta, la locomotiva del negozio”.
Il reparto, infatti, è al centro dello spazio espositivo e copre il 40% dei circa 500 metri quadri con un assortimento di circa 300 referenze. L’offerta è meno ricca rispetto a quella altri negozi della catena con superficie maggiore, che contano in media 480 articoli, ma è comunque completa, con una netta predilezione per il prodotto sfuso rispetto al confezionato. Limitata l’offerta di IV e V Gamma.
“Il nostro obiettivo – racconta Marino Siviero (nella foto di apertura), buyer ortofrutta di Banco Fresco – è quello di far mangiare al cliente frutta e verdura pronta al consumo, morbida, saporita e sugosa. Faccio mea culpa: credo che il consumo di frutta e verdura si sia ridotto negli ultimi anni anche perché la nostra categoria, quella dei buyer appunto, ha sbagliato nel proporre un prodotto acerbo, da mangiare solo dopo alcuni giorni. Entrare in negozio e farsi colpire dai colori e dagli aromi del prodotto esposto, farsi venire delle idee su come prepararle è quello che voglio ottenere nei nostri negozi. Noi comperiamo per il cliente, dobbiamo essere certi che quello che lui porti a casa sia di qualità. Questa è la nostra arma vincente”.
La scelta di privilegiare lo sfuso rientra in questa strategia. “Vogliamo che il cliente abbia il contatto diretto con il prodotto – prosegue – possa sceglierlo pezzo per pezzo, recuperando un modo di fare la spesa più caratteristico di un mercato rionale piuttosto che di un punto vendita della grande distribuzione”.
La vocazione alla qualità si esprime nella scelta dei fornitori e nella gestione dello spazio espositivo, che ricalca quello degli altri punti di vendita della catena. “Tre operatori adeguatamente formati gestiscono il reparto ortofrutta – racconta – riassortendo il prodotto via via che il banco si svuota. Privilegiamo i fornitori italiani ma la nostra politica è quella di acquistare il prodotto qualitativamente migliore in ogni momento dell’anno. Offriamo tutto quello che il mercato richiede, anche se lo spazio maggiore è riservato al prodotto di stagione. Che è migliore e ha un prezzo più accessibile”.
Non è però con strategie aggressive che Banco Fresco pensa di combattere il calo dei consumi. “Ovviamente abbiamo delle promozioni anche nel reparto ortofrutta – conclude Siviero – ma ritengo che la crisi dell’ortofrutta non sia dovuta solo a una questione di prezzo, ma anche a una generale riduzione della qualità. E noi puntiamo su questo aspetto. Il consumatore deve fidarsi di noi, sapere che da noi trova un prodotto buono: i consumi vanno bene quando il consumatore si fida del punto di vendita”.
Fresh è il format cittadino di Banco Fresco, che integra il freschissimo con i prodotti di grocery per dare una spesa completa. In tutto 3.000 le referenze. “Come Banco Fresco – riprende Gianluca Manfrecola – abbiamo in previsione l’apertura di un centinaio di PDV in Nord Italia: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Liguria. Replicheremo il format Fresh anche in altre grandi città. Su Milano stiamo valutando l’opportunità di occupare gli spazi di alcuni mercati rionali coperti”.
Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano ha rivolto un invito alle aziende private per gestire questi spazi: “Siamo disponibili a un confronto su questo tema”.
Banco Fresco conta attualmente due punti vendita in Piemonte, a Torino e Beinasco, e sette in Lombardia, a Crema, Cremona, Cantù, Paullo, Varedo, Garbagnate Milanese e Osio Sotto, cui si aggiunge il nuovo Fresh che ha tagliato il nastro questo mattina.
Elena Consonni
Milano
