Dopo il pesante calo delle quotazioni e delle vendite registrate nel 2009 soprattutto nel Centro e nel Nord Europa (una flessione dei consumi del 10% in Nord Europa e Germania, “solo” dell’1,6% in Italia), il 2010 ha riportato in linea di galleggiamento il settore, mentre i primi mesi del 2011 hanno registrato un’impennata dei prezzi.
Motivo: la carenza di prodotto causata dalle temperature basse e dal maltempo riscontrato in America Latina nei mesi clou per la produzione. A spiegarlo è Vittorio Grotta (nella foto), Ad di Dole Italia, che sottolinea come le prospettive per i prossimi mesi siano di un ritorno su livelli medi dei listini, ma senza crolli (“batterio E-coli permettendo”, commenta l’Ad di Dole Italia).
Quanto ai consumi, l’Italia, che nel momento topico della crisi ha comunque registrato performance meno negative dei Paesi del Centro e del Nord Europa, rimane sui 9 chili di banane pro capite l’anno. Cresce l’attenzione al mercato russo, ma i grossi gruppi valutano con prudenza la diversificazione delle strategie: troppe le incognite di mercato. (M.A.)
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