AVOCADO, È BOOM DI CONSUMI IN ITALIA. ANCHE IL BIO FA IL BOTTO

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Boom di crescita per l’avocado biologico. Tra il 2020 e il 2021 i volumi di questo frutto esotico, certificati organic, sono cresciti del 46%. Quasi dieci punti percentuali superiori all’andamento delle produzioni convenzionali, comunque a sua volta in forte aumento.
È quanto è emerso nel Tropical Fruit Congress che si è tenuto oggi a Macfrut, nell’ultima giornata di fiera riminese, secondo i dati del CSO Italy di Ferrara.
La crescita della produzione di avocado Bio si avvicina anche alla crescita dei consumi nel mondo occidentale ed in Europa. In quest’ultimo caso, le famiglie europee, ogni anno consumano circa 690mila tonnellate di prodotto di cui solo un quarto prodotto dentro la Comunità Europea e il resto importato dai principali Paesi produttori, primo fra tutti il Messico che realizza quasi il 30% della produzione globale seguito dalla Colombia con il 10%. Mentre è in crescita la produzione asiatica, soprattutto in Indonesia, dove si realizza il 7,4% dei volumi e in Africa, dove, negli ultimi cinque anni la produzione, sia pure con volumi minori rispetto ai grandi produttori, è letteralmente triplicata.
“Sotto questo punto di vista – ha detto Daria Lodi, dell’ufficio statistico del CSO ed esperta di consumi e GDO -, guardando l’andamento in tutte le Nazioni produttive, sarà interessante osservare anche come evolveranno le coltivazioni in tutto il Centroamerica e in Asia”.
L’andamento dell’avocado, che è stato il prodotto su cui si è focalizzato il Tropical Fruit Congress, è in linea con l’ascesa del mercato della frutta esotica, in generale.

I dati della frutta tropicale: in discesa l’ananas

Secondo i dati del CSO, nel 2020 sono state prodotte, in tutto il mondo, 236 milioni di tonnellate di frutta tropicale. Volumi in costante crescita che, negli ultimi cinque anni è stata del 9%. Una crescita che, peraltro, non si è fermata neanche l’anno scorso e anche se i dati di produzione 2021 non sono ancora disponibili, si può stimare che la produzione globale abbia già raggiunto 370 milioni di tonnellate.
Sorpresa nel ranking delle produzioni di frutta esotica. Se le banane rimangono le regine incontrastate di questa classifica con il 45% della quota di mercato del settore frutta subtropicale; l’ananas scala al quarto posto (8%) e viene preceduto da cocco (17%) e mango (15%).
L’avocado, rispetto ai grandi volumi movimentati delle precedenti varietà di frutta esotica, rappresenta ancora una nicchia produttiva, dal momento che, nella quota di mercato dell’esotico, arriva a malapena al 2% dei volumi globali.
Tuttavia di si tratta di un prodotto che registra performance di crescita, sia produttiva che di consumi, molto interessanti.
I circa 7,3 milioni di tonnellate prodotte globalmente ogni anno ad una media di prezzo che nel 2021 è stata di 4,14 euro/ kg (-2% rispetto al 2020 quando costava 4,23 euro al chilo al kg), vedono una crescita del valore molto maggiore rispetto a quella dei volumi.
Per quanto riguarda il commercio di questo frutto, “attualmente l’Olanda è l’hub principale per il trade di avocado in Europa, per il 90% nella varietà Hass”, ha commentato Ernst J. Woltering, professore e studioso alla Wageningen University & Research. Tra i maggiori produttori esportatori di avocado insieme all’Olanda c’è la Colombia.
Jorge Enrique Restrepo Giròn, dell’Associazione Colombiana dei produttori ed esportatori di avocado Hass, ha detto che “In questo momento il mercato di più facile accesso sono gli USA, mentre il più difficile è la Cina. L’Italia ha un grande potenziale, ma rappresenta ancora l’1% delle esportazioni totali dalla Colombia. Stiamo lavorando per educare i consumatori negli USA e far crescere le esportazioni in questi Paesi”.
Le sfide legate alla conservazione e al trasporto di avocado sono però molteplici, data la delicatezza del frutto e la sua sensibilità alle basse temperature. Per questo è necessario un approccio sempre più tecnologico e innovativo. Per Paz Garcìa Roque, ai vertici del comparto Food Market di Ziehl – Abegg: “le tecnologie che permettono di monitorare la qualità dell’aria nei magazzini e durante il trasporto sono fondamentali per garantire l’arrivo del prodotto a destinazione non ancora del tutto maturo”.

I consumi italiani

In Italia, questo prodotto rappresenta il 41% del totale dei consumi di frutta tropicale da parte delle famiglie. Insomma, è il frutto esotico più consumato, seguito dal mango (20%), dalla papaya e dal cocco (entrambi al 2%) e tutto il resto da un paniere variegato di frutta esotica.
A crescere maggiormente è il prodotto confezionato, ossia macedonie, salse, spalmabili, poke e tutta la schiera dei piatti pronti, estratti ed altre soluzioni di V gamma.
“Anche se il prodotto sfuso è ancora molto predominante sugli scaffali – ha detto Lodi – e ha una quota di mercato del 72%, l’avocado confezionato, che occupa una fetta di torta del 28%, ha registrato una crescita quasi tripla, tra il 2020 e il 2021, rispetto a quello sfuso, rispettivamente del +72 e del 28%”.
Tra le regioni che consumano maggiormente avocado, a sorpresa, c’è la Sardegna e in genere tutto il Centro Italia dove si registra una penetrazione di mercato del 32% con una crescita, rispetto all’anno precedente, del 74%. Il consumo di avocado, fresco o confezionato, cresce, anche se in misura minore, anche nel Nord Ovest (+33% con uno share nel 2021 del 30); al Sud e in Sicilia (+23% con una penetrazione del 17%) e nel Nord Est (+19% e uno share del 21%).

La Grecia tra i nuovi produttori europei: in testa la Spagna

Tra i nuovi produttori europei, spicca la Grecia che anche se attualmente produce meno di 10mila tonnellate delle 127mila circa coltivate in Europa, è quella che sta performando meglio. La crescita dei volumi prodotti tra il 2020 e il 2021 dalla Penisola ellenica, ha subìto un incremento dell’81%.
In termini di volumi, il primo produttore europeo è la Spagna con circa 100mila tonnellate prodotte nel 2020; seguita dal Portogallo (circa 16.200 tonnellate); la Grecia (vedi sopra); Francia (circa 2mila tonnellate) e Cipro con circa un migliaio.
Si tratta di dati che rilevano perché i Paesi europei, anche se non sono dei grandi produttori di avocado, ne sono dei grandi consumatori. Nel 2021 l’Europa ha consumato circa 690mila tonnellate di cui solo un quarto prodotte dentro i confini dell’Unione.
Il 77% di questi consumi sono concentrati in cinque Paesi, ossia: Spagna, con quasi 200mila tonnellate; Francia (circa 150mila tonnellate); Germania (poco più di 100mila tonnellate); Olanda e Italia (entrambe sotto le 50mila tonnellate).
Il target dei principali consumatori, per paradosso, sono le persone di fascia di età adulta a dimostrazione che questo prodotto è riconosciuto a tutti gli effetti come un frutto inserito nella dieta italiana. Secondo i dati del CSO le persone di età compresa tra i 45 e i 64 hanno un consumo che oscilla tra i 2,6 e i 2,7 kg l’anno contro i 2,5 kg consumati dagli avocado-addicted di età compresa tra 35 e 44 anni.
Mariangela Latella

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