Il periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2021 è stato il sesto semestre consecutivo di aumento delle tariffe dell’autotrasporto in Europa, raggiungendo alla fine dell’anno un livello mai toccato prima.
Lo afferma TransportIntelligence nel rapporto trimestrale European Road Freight Rates Benchmark, realizzato con la collaborazione di Upply e dell’Iru. Nell’ultimo trimestre del 2021, come riporta un articolo di TrasportoEuropa, l’indice ha raggiunto 108,3 punti, 1,1 in più rispetto al secondo trimestre e 3,2 in più rispetto al primo trimestre. Ciò è il risultato di diversi fenomeni: aumento del prezzo del carburante, forte incremento della domanda di autotrasporto e carenza di autisti, che sta riducendo l’offerta.
Come è noto, il prezzo del gasolio rappresenta un terzo dei costi d’esercizio dei veicoli industriali e alla fine del 2021 segna un incremento fino al 25% annuale in diversi Paesi, tra cui Spagna, Germania e Francia. La carenza di autisti spinge le imprese ad aumentare le retribuzioni per mantenere i propri od offrire bonus per acquisire quelli dei concorrenti, contribuendo ad far lievitare così la seconda voce di costo del trasporto stradale. Si stima che in Germania e in Polonia manchino 60mila autisti, in Francia 31mila e in Italia e Spagna 20mila.
“La carenza di autisti sta interrompendo le catene di approvvigionamento nei Paesi europei, mentre le economie si riprendono e la domanda di servizi di trasporto aumenta”, spiega Vincent Erard, direttore dei servizi aziendali dell’Iru, aggiungendo che “l’Iru continua a monitorare, sensibilizzare e agire con le principali parti interessate per affrontare strutturalmente la carenza di autisti. L’urgenza della situazione è rafforzata dal continuo aumento dei prezzi del carburante per tutto il 2021, mettendo anche gli operatori dei trasporti sotto grande pressione.”
Sul lato della domanda appare un notevole aumento, a causa della ripresa rapida dalla pandemia delle economie europee e della necessità dei produttori di ripristinare le scorte. In Germania, per esempio, gli ordini nel settore manifatturiero sono più saturi ora che in qualsiasi altro momento da quando è iniziata la loro rilevazione, negli anni Sessanta. In Francia e in Spagna la crescita del settore manifatturiero è frenata dai limiti dell’offerta di trasporto. In Gran Bretagna, le vendite al dettaglio hanno mostrato una forte crescita per gran parte dell’anno e nella stagione di punta. Solo a novembre, le vendite hanno superato del 7,2% i livelli prepandemici.
“La domanda di trasporto merci su strada in Europa è alta, spingendo le tariffe ai massimi storici, mentre i trasportatori lavorano intensamente per fornire capacità”, afferma Nathaniel Donaldson, analista economico di TI. “La domanda, però, è frenata da una miscela di vincoli di fornitura, colli di bottiglia e restrizioni disomogenee imposte dalle restrizioni della pandemia di Covid-19 in tutta la regione. La domanda elevata e l’offerta limitata sembrano destinate a rimanere nei prossimi mesi, isolando probabilmente le tariffe da un tradizionale calo del primo trimestre 2022 dai livelli di alta stagione”.
Il rapporto si è soffermato sull’andamento delle tariffe tra UE e Gran Bretagna. Nel quarto trimestre del 2021 i traffici dalla Francia alla Gran Bretagna hanno visto un aumento relativamente contenuto, pari al 2,8% su base annua, ma in senso inverso l’incremento è stato superiore: 10,8%. Ciò è dovuto ai ritardi e ai controlli alle frontiere legati alla Brexit e alla carenza di autisti in Gran Bretagna, cui si aggiunge, sempre nell’isola, il più alto prezzo del gasolio d’Europa.
Nel 2022 le tariffe non diminuiranno
Per il 2022 gli analisti non prevedono una contrazione delle tariffe dell’autotrasporto, anzi come afferma Thomas Larrieu, amministratore delegato di Upply “l’aumento delle tariffe di trasporto su strada in Europa non mostra segni di diminuzione nel breve termine”. Egli aggiunge che “la situazione rimarrà complicata per gli autotrasportatori, che si trovano ad affrontare una tripla sfida: l’impennata dei prezzi del carburante, la carenza di autisti che spinge in alto i salari e la difficoltà di rinnovare o espandere le loro flotte di mezzi pesanti, dato che i produttori devono affrontare interruzioni nella fornitura di componenti. Se a questo aggiungiamo la fine graduale degli aiuti governativi concessi per assorbire lo shock della pandemia di Covid, capiamo che il mercato si evolverà in un contesto economico molto incerto, anche se la domanda rimane dinamica”.
(fonte: TrasportoEuropa.it)