AUCHAN IN CRISI: CHIUDE IL CENTRO COMMERCIALE DI CESANO BOSCONE (MILANO)

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Nubi all’orizzonte per Auchan, alle prese con 1.100-1.200 esuberi sui 12 mila dipendenti e le inevitabili proteste dei lavoratori pronti allo sciopero il 9 maggio e la chiusura del centro di Cesano Boscone. A ciò si unisce una certa sofferenza sul versante del fatturato e della redditività, oltre al permanere della contrazione dei consumi nazionali: questo lo scenario che minaccia il colosso Auchan.

Il tutto culminato, ieri, 22 aprile, nell’annuncio della prossima chiusura del centro commerciale situato nella cintura Sud di Milano, prevista entro il 31 luglio pèrossimo. Aperto 10 anni fa lo shopping center è articolato su 2 piani, occupa circa 26.000 mq, di cui 9.000 di ipermercato, conta 57 insegne, una locomotiva non alimentare targata Trony e 2.500 posti auto. Nonostante le cifre ragguardevoli ha accumulato, in 3 anni, perdite per 16 milioni di euro (6 nel solo 2014), sulle quali ha inciso un affitto pesantissimo, che però l’azienda non quantifica. Da qui la decisione di non rinnovare il contratto, scadente il 31 luglio, e di abbassare la saracinesca. Auchan Italia, esclusa Sma, conta oggi 58 ipermercati, di cui 44 inclusi in centri commerciali (che fanno capo a gallerie Auchan), e 6 all’interno di altrettanti retail park, un giro di affari di 3 miliardi e 12.400 addetti.

Secondo il rapporto che annualmente Mediobanca dedica alla Gdo, comparando 5 leader (Esselunga, Coop, Carrefour, Pam e, appunto, Auchan) il fatturato consolidato di Auchan, dunque compresa Sma, ha perso il 7,8% fra il 2009 e il 2013 e la redditività al mq il 13,9%, per scendere a 5.126 euro. La media dei 5 big è di 7.588 euro, con una flessione del 5,4 per cento. (fonte: Distribuzione Moderna)

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