ASSOPA. ELETTO IL CDA PIÙ GIOVANE DI SEMPRE, EMILIANI PRESIDENTE

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L’assemblea generale dell’Assopa, associazione produttori patate, ha eletto i membri del nuovo consiglio di amministrazione riducendone il numero a 11 consiglieri ed eleggendo l’esecutivo con l’età media più bassa di sempre. Il nuovo presidente Assopa è Piero Emiliani (nella foto), produttore di Molinella e già presidente di Patfrut.

Al suo fianco Alberto Zambon, il presidente uscente, è stato indicato a ricoprire il ruolo di vice presidente. In questo modo Zambon potrà svolgere al meglio il compito di passaggio di testimone.

Nel suo discorso di insediamento al consiglio il neo eletto presidente Piero Emililani afferma che “l’Assopa è un’associazione di produttori che ha lasciato il segno nella pataticoltura locale, nazionale e, oserei dire, anche europea. Dalla sua nascita ha saputo generare fiducia per il produttore con i primi segnali di organizzazione di prodotto, costituendo il cosiddetto sistema Bologna, fatto di una Patata Tipica (ora diventata D.O.P.) e di una Borsa patate: una differenziazione e una identificazione che ci permette di essere considerati come riferimento nei confronti delle altre zone di produzione anche europee (Francia), per il valore del prodotto e per la qualità dello stesso. Ad esempio, Selenella e La Patata di Bologna D.O.P. sono due realtà fondamentali per distinguerci dalle altre produzioni e pongo l’auspicio di sviluppare questi marchi sempre di più nell’interesse dei produttori. Oltre a questo l’Assopa in questi anni ha avuto un ruolo importante e fondamentale per l’erogazione dei contributi da parte del Ministero, legati allo stoccaggio del prodotto che ha permesso importanti investimenti per le strutture di conservazione diluendo e permettendo una commercializzazione per quasi dodici mesi all’anno.

L’Assopa in questi anni ha avuto anche ruolo di certificazione d’origine del prodotto destinato alle industrie di trasformazione, compito importante e che sicuramente laddove ci fossero condizioni economiche favorevoli per il produttore alla coltivazione di patate per questa destinazione, l’Assopa si impegnerà a proporre e sviluppare questo settore che comunque in passato ha “mosso” volumi importanti in questa direzione. Io mi immagino un’ Assopa come un tempo quando il contesto legato alla società non era in “crisi” ma l’andamento era positivo e costantemente in aumento, un’Assopa che sia un riferimento per le idee e per la serietà nel portarle avanti e nello sviluppo delle stesse. Infine vorrei rivolgere un ringraziamento a chi mi ha dato fiducia per questo ruolo e anche a chi mi ha preceduto: a partire da Alberto Zambon che comunque ha dovuto gestire questi anni di difficile cambiamento; crisi economica ed esaurimento dei fondi nazionali, fino all’ ex presidente Mario Pasquali e all’ex direttore Angelo Sgarzi che rappresentano i padri costitutori di Assopa esprimendo la propria passione per il cosi detto Sistema Bologna. La pataticoltura a Bologna oltre che appassionare gli agricoltori da un punto di vista tecnico, meccanico e agronomico ha garantito in questi anni il reddito per molte aziende agricole con l’auspicio che possa continuare a generare soddisfazione auguro a tutti buon lavoro.”

Per Assopa un Cda giovane che assesta l’età media a 49 anni: età tutto sommato giovane per il settore, che si addice ad un programma di rinnovamento necessario che attende la compagine guidata da Piero Emiliani perchè dovrà portare ASSOPA verso un rinnovamento del sistema associazionistico pataticolo che dovrà necessariamente vedere la luce entro breve tempo anche se le normative nazionali non sono ancora ben definite. La legislazione regionale e la futuribile normativa europea, impongono alle O.P. un nuovo regime di rappresentanza del prodotto, sempre più orientato alla detenzione e commercializzazione diretta e ciò renderà necessaria una riorganizzazione della base associativa di Assopa che verrà proposto a breve agli associati.

Assopa con quasi 10 milioni di euro di valore della produzione diretta in massima parte scaturito dal contratto quadro regionale firmato con Appe, e oltre 25 milioni di fatturato indiretto rappresentato dal valore del prodotto liquidato ai soci dalle cooperative associate, si pone ai vertici dell’associazionismo pataticolo regionale. Assopa si appresta ad affrontare un nuovo corso, consapevole delle innumerevoli difficoltà date dalla recessione economica, ma con la certezza che la qualificazione della produzione sarà un motivo di differenziazione commerciale di prodotto di cui il produttore deve essere attore e beneficiario, ovvero averne anche i vantaggi economici derivanti dalla differenziazione pretendendo il suo giusto margine. Nuove tecnologie che dovranno essere integrate nel nuovo sistema di lavoro e la rintracciabilità “dell’origine certa” della produzione pataticola, garantiranno da un lato la riduzione dei costi di gestione della O.P , e la certezza di provenienza delle patate regionali dall’altro. Direzione e presidenza contano anche sul coinvolgimento dei produttori che leggeranno questo articolo e che vorranno dare indicazioni e suggerimenti volti ad avere una associazione sempre più vicina ai produttori e ai loro interessi.

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