ASSOMELA: PREMESSE POSITIVE, MA LE SFIDE SONO TANTE

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I dati presentati al Prognosfruit sono in grado di fornire le prime indicazioni per la stagione entrante, scrive Assomela in una nota stampa. Ci sono le premesse per un buon inizio grazie ad una produzione europea inferiore rispetto allo scorso anno ed una produzione italiana nella media, ma anche all’esaurimento delle scorte della campagna 2022, che permetterà di iniziare la stagione 2023/2024 nel migliore dei modi.

Sebbene le premesse siano abbastanza positive, rimangono diverse sfide per i produttori italiani ed europei rappresentate da instabilità geopolitica, eventi climatici estremi sempre più frequenti, aumenti dei costi di produzione e calo generalizzato dei consumi. Resta pertanto fondamentale la collaborazione tra tutti gli attori della filiera per arrivare in maniera adeguata al consumatore e riconoscere il giusto valore del prodotto.

Per la produzione di mele biologiche bisognerà continuare a monitorare e sostenere le dinamiche di consumo al fine di equilibrare offerta e domanda e garantire il corretto differenziale di prezzo al produttore. L’Italia, che già è tra i primi paesi per la produzione di mele biologiche in Europa, con superfici aumentate del 23% dal 2017 (6.201 ha) al 2022 (8.072 ha), e una produzione che costituisce il 9% sul totale, farà fatica a rispondere agli obiettivi ambiziosi fissati dalla Commissione Europea (25%) se l’offerta continuerà a superare la domanda.

Sarà sempre importante, per Assomela, lavorare e dialogare con gli attori di tutta la filiera e con le strutture ministeriali nazionali ed europee per privilegiare trasparenza nel misurare e comunicare gli impatti ambientali e far riconoscere gli impegni e gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione. I produttori di mele affronteranno le problematiche poste da numerose nuove normative relative alla sostenibilità e sarà quindi importante presentare ai policy makers il quadro più ampio dei processi in atto. Ad esempio, le discussioni in corso sugli imballaggi che considerano gli impatti ambientali, senza affrontare il problema dello spreco, della sicurezza alimentare e della competitività nel mercato unico.

Anche per la stagione entrante Assomela, grazie ad un sistema di forte cooperazione, si dice pronta a tutelare tutti e tre i pilastri della sostenibilità, partendo da quello economico, necessari per sostenere i produttori di mele e le loro famiglie, la qualità dei prodotti e di conseguenza la salvaguardia della salute e del territorio.

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