ASSOMELA LANCIA L’SOS SUL CARO ENERGIA E SULLA LOGISTICA

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Il caro energia, l’innalzamento dei prezzi delle materie prime e le criticità della logistica preoccupano e influenzano anche il “pianeta mele”. Nella riunione Comitato marketing di Assomela di ieri, martedì 18 gennaio, è stato dedicato ampio spazio all’aumento dei costi generali, sia per l’energia che per gli imballaggi, cui si aggiungono le difficoltà legate al reperimento di mezzi di trasporto e container per l’esportazione verso Paesi terzi: è forte il timore che le maggiori spese possano ricadere interamente sui produttori se non redistribuiti lunga la catena di approvvigionamento.
Su questi aspetti Assomela segnala la necessità di interventi concreti sia per favorire accordi per una più equa distribuzione dei costi tra i diversi attori della filiera, sia per interventi tesi ad equilibrare il mercato dell’energia.
In questa fase, puntualizza Assomela, pur di fronte a una buona domanda, si devono limitare le spedizioni all’estero a causa di una minore disponibilità di container, con costi a volte addirittura triplicati; una situazione che rende complicato fare programmi, analogamente a quanto avviene nei Paesi produttori dell’Emisfero Sud, per i quali i costi di logistica impatteranno fortemente sulla capacità di export, per loro vitale.
A livello internazionale peraltro, è emerso ieri nel Comitato marketing, la pressione di Iran e Turchia, ma anche di altri Paesi dell’Asia centrale, rende il mercato estremamente competitivo; una condizione che sarà decisiva anche per le prossime stagioni e che Assomela è intenzionata ad approfondire.
Pur con qualche disagio, viene invece definito “sufficientemente gestibile” il personale stagionale nelle strutture di lavorazione. Importante sarà in ogni caso anticipare ragionamenti e programmi adeguati per garantire la disponibilità di manodopera preparata per i lavori di campagna, in particolare da inizio giugno con il diradamento manuale per arrivare alla raccolta.

L’andamento della stagione: vendite positive, giacenze ai minimi

Per quanto concerne il mercato, le vendite nel mese di dicembre hanno fatto segnare un andamento tendenzialmente positivo per tutte le varietà con un dato complessivo di 158.960 tons., di poco superiore alla quota venduta lo scorso anno ed in linea con le stagioni precedenti.
Le giacenze al primo gennaio di mele da tavola si riducono a quota 1.198.597 tons, tra le più basse registrate negli ultimi anni, complice la minore disponibilità di mele destinate al mercato fresco rispetto alle stagioni precedenti.
La campagna di commercializzazione appare meglio orientata nel mercato interno che all’estero: nell’Unione Europa per alcuni paesi non si registra una domanda particolarmente sostenuta e oltremare le difficoltà logistiche e l’aumento dei costi non aiutano certo a rendere i flussi particolarmente regolari.
A livello varietale, le vendite di Golden Delicious in dicembre sfiorano le 50.000 tons., anche se qualche problema si registra per i calibri più piccoli, più difficili da collocare sul mercato.
Segna una buona performance la Gala, le cui vendite sono procedute rispettando i piani di decumulo, con 35.000 tons di prodotto venduto nel mese di dicembre.
Prestazione soddisfacente per la Red Delicious, con giacenze tra le più basse degli ultimi anni, a 113.548 tons., anche grazie alla maggiore recettività del mercato indiano, e per la Granny Smith, con vendite nel mese di dicembre superiori alle 10.000 tons.
Mercato più lento, invece, per la Fuji, con vendite inferiori rispetto alle stagioni passate, ma con una giacenza, tuttavia, in linea con le annate precedenti.
Per quanto riguarda invece il settore del trasformato, il comitato di Assomela rileva che al momento le quotazioni sono in linea con quelle dello scorso anno, a fronte però di costi maggiori. La pressione sul mercato non è eccessiva, anche grazie alla buona domanda statunitense, ma pure in questo caso la difficoltà legate alla logistica e alla disponibilità ridotta del personale, rendono più difficoltose le vendite. (m.a.)

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