Serve una risposta alla crisi di alcuni settori agricoli innescata dall’aumento dei costi di produzione, dalla contrazione dei prezzi all’origine e dall’impatto del cambiamento climatico. Risultano, inoltre, limitate le risorse finanziarie per il sistema delle assicurazioni agevolate che rischia di entrare in profonda crisi.
Sono le richieste contenute in una nota diffusa da Confagricoltura, con riferimento al disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024, varato nei giorni scorsi dal governo.
Nella nota è stato anche evidenziato che, dallo scorso 16 ottobre, sono in pagamento gli anticipi degli aiuti diretti della Pac che hanno subito una drastica riduzione per effetto della riforma entrata in vigore all’inizio di quest’anno. Il taglio è risultato più profondo a causa dell’eccezionale aumento dell’inflazione. I margini di manovra a disposizione del governo erano decisamente stretti, ricorda Confagricoltura. Sulle decisioni hanno pesato gli effetti del “superbonus” edilizio e l’aumento dei tassi d’interesse che ha fatto salire di circa 15 miliardi di euro l’onere per il debito pubblico.
Il cammino verso l’approvazione della prossima legge di bilancio non è privo di ostacoli. Le crisi internazionali potrebbero innescare una sostenuta ripresa dei prezzi dei prodotti energetici e non va esclusa un’ulteriore stretta monetaria da parte della Banca centrale europea. La crescita del Pil nel 2024 potrebbe risultare inferiore a quella – pari all’1,2 per cento – stimata dal governo. L’anno venturo, inoltre, ripartirà l’applicazione del nuovo Patto di stabilità e crescita della Ue, ancora in via di definizione ma che, in ogni caso, stabilirà un percorso di rientro programmato del debito pubblico.
Nel progetto per la prossima legge di bilancio, sottolinea ancora l’organizzazione agricola, manca una dotazione finanziaria a sostegno della crescita economica. Diventa, quindi, fondamentale procedere con il massimo impegno nella realizzazione dei programmi definiti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dai contratti di filiera, in particolare, può arrivare un forte impulso al rafforzamento delle filiere agroalimentari. I fondi previsti nel capitolo “RePower” vanno assegnati alle imprese per gli investimenti finalizzati alla transizione ambientale ed energetica. “Gli investimenti generano la crescita economica — conclude Confagricoltura —, che è essenziale anche per la tenuta dei conti pubblici”.