In occasione dell’assemblea generale dell’AREFLH, i suoi membri hanno ribadito il loro interesse al mantenimento dell’OCM Frutta e Verdura, come strumento efficace per la prosecuzione dello sforzo d’organizzazione della produzione, del suo ammodernamento e del suo adattamento di fronte alle esigenze del mercato.
L’8 e il 9 marzo scorso, a Saint Trond, in Belgio, l’AREFLH ha proseguito nella sua azione di lobbying, che ha portato, tra le tante cose, all’introduzione di un meccanismo di gestione delle crisi nel quadro dell’OCM.
Tuttavia, essa denuncia l’insufficienza di queste misure ed a tal fine presenta una serie di proposte costruttive, come ad esempio la predisposizione di un fondo di mutualizzazione pluriennale, l’esternalizzazione dell’OCM dalle distribuzioni gratuite ai più poveri, la rivalutazione dei prezzi di ritiro per gli interventi congiunturali ed infine il sostegno agli investimenti che permettono una migliore regolazione dell’offerta.
I membri dei due collegi hanno inoltre sottolineato la necessità di sviluppare e sostenere azioni collettive tra organizzazioni di produttori a livello regionale, nazionale ed internazionale (AOP sovranazionale), in quanto, a loro avviso, questo è l’anello debole dell’attuale OCM. In effetti, la promozione, la gestione delle crisi ed alcune azioni ambientali trovano la loro piena efficacia soltanto in un approccio collettivo.
In questa prospettiva, Fabrice Verdier, presidente dell’associazione, è decisamente preoccupato dal precedente, creato con una decisione del tribunale, nei confronti delle organizzazioni di produttori d’indivia, poiché quest’ultima è in contraddizione con la volontà espressa dalla Commissione dell’Unione Europea.
L’AREFLH ricorda inoltre la sua posizione, che non riguarda soltanto l’accordo con il Marocco, ma tutti gli accordi con Paesi terzi. Questi infatti devono iscriversi in un principio di reciprocità. Le regole che si impongono ai produttori europei per la tutela della salute dei consumatori e dell’ambiente devono essere rispettate anche dai paesi terzi.
Due nuove regioni europee, la Macedonia dell’Ovest e la Macedonia Centro (Grecia), hanno partecipato per la prima volta all’Assemblea Generale. La Macedonia centrale produce più di 1.100.00 tonnellate di frutta (113.000 ettari) e 500.000 tonnellate di verdura (20.000 ettari), di cui il 25% viene esportato. I suoi prodotti principali sono la mela, il melone, la pera, la pesca, il cavolo, il broccolo, l’insalata, il pomodoro e la patata. Quanto alla Macedonia dell’Ovest, questa è la seconda regione greca produttrice di mele (70.000 tonnellate).
Le altre produzioni principali sono la patata, il pomodoro e la pesca. L’AREFLH, Assemblea delle regioni europee frutticole, orticole e floricole ha per missione di:
Rappresentare le sue 27 regioni aderenti, provenienti da 6 Paesi
Difendere gli interessi economici e sociali della filiera frutticola, orticola e floricola, davanti alle istituzioni europee
Favorire gli scambi di esperienze, di partenariato e di progetti comuni fra le Regioni e le organizzazioni dei produttori
Essere forza proponente sui principali argomenti che condizionano l’avvenire delle produzioni di frutta e verdura in Europa
Nelle foto alcuni momenti dell’assemblea dell’Areflh