La grandine è una delle avversità atmosferiche più temute dai frutticoltori, per i suoi effetti spesso devastanti. Può distruggere interi raccolti e mettere le piante nella condizione di non produrre anche negli anni successivi all’evento. Nelle ultime stagioni, i temporali con grandine sono divenuti peraltro una costante di tutte le estati. Arrigoni, realtà leader a livello internazionale nel settore tessile tecnico per l’agricoltura, propone oggi soluzioni non solo efficaci, ecosostenibili e calibrate sulle singole colture e particolarmente versatili per ogni esigenza.
Fructus (nella foto di apertura) è la speciale linea di reti tessute in monofilo di polietilene stabilizzato contro i raggi uv e ad alta tenacità. Queste reti sono realizzate con intreccio a “giro inglese”, ovvero costituito dall’incontro di due monofili diversi per ciascuna catena di ordito. Questo particolare intreccio assicura l’indemagliabilità della rete, assieme a notevole tenacia e lunga durata nel tempo. Dotate di robuste cimose laterali e centrali, le reti di questa gamma sono particolarmente adatte alla stesura di lunghi filari. Le reti della gamma Fructus infine sono particolarmente versatili e assolvono alle diverse esigenze di ciascun sistema antigrandine.
Iride invece, declinata nelle versioni Uva e Due è un’efficace gamma di schermi antibrina e antigrandine indemagliabili perché realizzati con monofilo a maglia annodata. La gamma propone reti Ideali per la copertura di tunnel, serre e frutteti. Inoltre la versione Iride Multi Pro assicura giusta dimensione del foro, magliatura fitta e robustezza, ovvero le caratteristiche che rendono questa rete la soluzione ideale per escludere la dannosa cimice asiatica, anche in combinazione con reti della gamma Fructus.
Gli impianti antigrandine per la protezione dei frutteti, inoltre, si possono raggruppare in due tipologie, a seconda del sesto d’impianto da coprire, della morfologia del terreno e di altre importanti variabili. Si tratta del “Sistema Piano” e del “Sistema a Capannina”. Nell’impianto a reti piane, le reti sono installate quasi orizzontalmente in modo da consentire il passaggio dei macchinari senza difficoltà. È la tipologia più economica di impianto, anche per la relativa facilità di installazione. L’impianto a capannina, invece, è stato il primo sistema antigrandine usato per proteggere le piante. Le reti vengono installate in pendenza in modo da facilitare lo scarico della grandine ed evitare di conseguenza accumuli pericolosi che potrebbero compromettere la stabilità della struttura.
Arrigoni, a queste due soluzioni di base, aggiunge anche la possibilità di configurare uno speciale “Impianto V5”, che rappresenta di fatto una evoluzione rispetto al sistema piano. Il V5 è stato infatti sviluppato recentemente per risolvere il problema dello scarico della grandine dalle reti. Pali, ancoraggi e reti restano le medesime del Sistema Piano, così come l’altezza della struttura, determinata dai cavi longitudinali. Ciò che cambia è il tensionamento, raggiunto con un cavo elastico tra le reti, che così formano una “V” tra i filari. In tal modo, la grandine è raccolta e incanalata, il che aiuta il suo scarico dalle reti. L’impianto V5 può essere peraltro installato su tutti i tipi di frutteti, con una distanza tra i filari maggiore di 3,5 metri e altezza di 5 metri.
“I cambiamenti climatici – commenta Paolo Arrigoni, amministratore delegato di Arrigoni – stanno condizionando fortemente l’agricoltura in diversi Paesi del mondo. Anche l’intensità e la frequenza di fenomeni come la grandine rientrano all’interno di questo ambito. In Arrigoni siamo da tempo impegnati a studiare soluzioni efficaci per limitare e affrontare queste nuove sfide, sempre nel rispetto dell’ecosostenibilità, principio che guida la nostra filosofia. Fructus e Iride rappresentano proposte concrete di facile applicabilità e si distinguono per la loro praticità ed efficacia sulle colture più diverse, dal melo, al kiwi, al vigneto, alla frutticoltura in genere”.